Terzo Settore, la sua riforma appare come “Una rivoluzione incompiuta”

Parla Luigi Bobba, fondatore di “Terzjus”, l’Osservatorio di diritto del Non-profit. La riforma voluta da Matteo Renzi nel 2014  è ancora largamente inapplicata

MILANO – Luigi Bobba, ex sottosegretario al Welfare, ex presidente ACLI e anima della riforma del Terzo Settore, non si è fermato e ha fondato Terzjus, Osservatorio di diritto del non-profit italiano. Una proposta inedita nel panorama del sociale, che nasce da una riflessione: la riforma voluta da Renzi nel 2017 non voleva solo riordinare la normativa sul Terzo Settore, voleva anche aiutarlo a crescere. Ci è riuscita? In gran parte, non ancora.  Sono completate la riforma dei centri di servizio per il volontariato e quella degli statuti associativi, è realtà la Fondazione Italia sociale. Siamo invece indietro per il registro unico nazionale del terzo settore, il portale del Social bonus, i titoli di solidarietà, il servizio civile universale.

leggi l’articolo su Repubblica del 07 luglio 2020

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Luigi Bobba: “Completare e attuare la Riforma del Terzo Settore”

Anche se sono trascorsi più di quattro anni dalla approvazione della legge delega, non risulta ancora possibile trarre un bilancio dell’efficacia della Riforma, Luigi Bobba in questo articolo esamina i passaggi fondamentali dell’impianto normativo

L’ispirazione della Riforma

Sono trascorsi ormai quattro anni dall’approvazione da parte del Parlamento della legge 106/2016 “Delega al Governo per la riforma del Terzo settore, dell’impresa sociale e per la disciplina del servizio civile”. Alla legge delega sono seguiti poi – entro i primi giorni di agosto 2017 – cinque diversi decreti legislativi e nell’anno successivo due decreti correttivi degli stessi nonché numerosi atti di natura amministrativa aventi forma di decreti ministeriali. Questo complesso itinerario ci consente ora di rispondere con maggiore chiarezza alla domanda: perché la riforma? 

leggi il mio articolo su italianonprofit.it

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Completare e attuare la Riforma del Terzo Settore

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Le dieci colonne sonore più belle di Ennio Morricone

Dalla collaborazione con Sergio Leone a quella con Tornatore passando per Mission, una piccola guida ragionata in dieci film all’arte di Ennio Morricone, morto oggi a 91 anni

Da quelle per il Federale (1961) a Voyage of Time di Terrence Malick (2016) Ennio Morricone ha scritto oltre cinquecento colonne sonore per il cinema e la televisione, collaborando con i maggiori registi. I suoi suoni sono diventati parte integrante dell’immaginario della cultura di massa. Ecco una selezione di dieci titoli, una sorta di piccola guida ragionata all’arte di un maestro del Novecento. (…)

leggi l’articolo di Avvenire del 6 luglio 2020

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Luigi Bobba sul Corriere della Sera: “Il Terzo settore diventi primo”

Quando nel maggio 2018 ho concluso il mio incarico di Sottosegretario al Ministero del Lavoro, mi sono chiesto cosa potesse essere utile fare per dare sostegno e continuità alla riforma del Terzo settore a cui avevo lavorato tra il 2014 e il 2018 e con cui era stato introdotto per la prima volta nell’ordinamento della nostra Repubblica un “diritto comune” del Terzo settore. Un vestito giuridico appropriato e distintivo a quel vasto universo di soggetti che il nuovo Codice del Terzo settore qualifica con l’acronimo ETS: Enti del Terzo Settore.

Mi rendevo conto che il viaggio era ancora lungo e pieno di insidie. Mancavano ancora molte tappe alla meta. Mancavano innanzitutto molti atti amministrativi per dare applicazione alle disposizioni normative contenute nei diversi decreti legislativi. Mancava la sedimentazione nel “diritto vivente” dell’originale apporto che il “terzo pilastro” può fornire allo sviluppo di una società più equa e inclusiva. Mancava infine la verifica dell’impatto che la riforma avrebbe generato sugli ETS. Da qui l’idea di Terzjus. Il nome sintetizza la missione e il compito di questa associazione: promuovere attraverso attività di studio e ricerca la comprensione ed un’efficace applicazione del nuovo “diritto comune “ del terzo settore. Come farlo? Attraverso un Osservatorio giuridico  in grado di mettere a fuoco l’intero campo del Terzo settore con  un’attenzione aggiuntiva alla filantropia e all’impresa sociale. Un Osservatorio come strumento di informazione, riflessione critica e approfondimento scientifico del diritto del terzo settore. Con quali arnesi intraprendere il compito​? Attraverso un sito/piattaforma aperto, accessibile e continuamente aggiornato; in grado di raggiungere un pubblico ampio anche non specialistico ma altresì di diventare un punto di riferimento per i quadri del Terzo settore, i professionisti, gli studiosi e coloro che hanno ruoli di responsabilità nella Pubblica Amministrazione. Un laboratorio  per accompagnare l’interpretazione della normativa e per elaborare prospettive evolutive della stessa. E poi un Rapporto – Terzjus Report Italia 2020 – per fornire non una fotografia statica ma una sequenza di ciò che sta accadendo nel campo del diritto comune del Terzo settore. Un Rapporto, che a cadenza biennale, si sdoppierà per diventare “Terzjus Report Europa”: un’occasione di confronto con la legislazione a livello comunitario e internazionale. E ancora molto altro che i lettori di Buone Notizie potranno trovare sul sito www.terzjus.it. Per affrontare un compito comune:elaborare e connettere pensieri, esperienze e proposte affinché il Terzo settore non sia più terzo, ma primo.

il mio articolo sull’inserto Buone Notizie del Corriere della Sera del 30 giugno 2020

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