La riforma del Terzo settore e la tradizione sociale della Chiesa. Intervista a Bobba (Terzjus)

Volontariato in evoluzione e dottrina sociale della Chiesa: intervista di Interris.it a Luigi Bobba, presidente di Terzjus, l’Osservatorio di diritto del Terzo Settore, della filantropia e dell’impresa sociale

La lezione solidale della carità cristiana e l’apporto del Terzo Settore all’uscita dalla crisi Covid. Interris.it ha intervistato Luigi Bobba, tra i più autorevoli esponenti del cattolicesimo sociale italiano. Da sempre in prima linea nel volontariato, Bobba presiede Terzjus, osservatorio giuridico sui diritti del Terzo Settore.

leggi l’articolo su Interris.it del 12 febbraio 2021

Luigi BobbaLa riforma del Terzo settore e la tradizione sociale della Chiesa. Intervista a Bobba (Terzjus)
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“RIFORMA IN MOVIMENTO”: un importante tassello del TERZJUS REPORT 2021

“RIFORMA IN MOVIMENTO”: UN IMPORTANTE TASSELLO DEL TERZJUS REPORT 2021

Parte il progetto “Riforma in Movimento”, l’indagine digitale – promossa da Terzjus in collaborazione con Italia non profit –  rivolta a tutte le diverse tipologie di Enti del Terzo Settore (ETS) nonché alle loro Reti associative e di rappresentanza. E’ un’occasione e uno strumento di ascolto di come e quanto la riforma del Terzo settore, nelle sue diverse articolazioni, e’ stata percepita e che impatto ha avuto nella vita degli ETS.
“Riforma in Movimento”  è un importante tassello di un’ attività di studio e ricerca che Terzjus si è proposto di realizzare fin dalla sua nascita. Mi riferisco al “Terzjus Report 2021”, il primo Rapporto sullo stato e sull’evoluzione della legislazione sul Terzo settore in Italia, che sarà presentato a fine aprile.
“Riforma in Movimento” è appunto parte di questo lavoro di monitoraggio e rilevazione che ci consentirà di avere non solo dati, ma anche chiavi di lettura  su come gli ETS stanno recependo la nuova regolamentazione contenuta nel Codice del terzo settore e negli altri decreti legislativi ( disciplina delle imprese sociali, riforma del 5 per 1000 e nuova disciplina del Servizio civile universale), nonché di come si stanno riorganizzando per cogliere le non poche opportunità che la Riforma ha messo in campo.
Con “Riforma in Movimento” si realizzeranno anche diverse interviste qualitative ai responsabili delle principali Reti associative e cooperative, così come ad alcuni autorevoli presidenti di Fondazioni bancarie  e di Ordini professionali  quotidianamente impegnati nel supportare gli ETS nel recepimento delle norme del Codice. Un complesso lavoro dunque, che sarà pubblicato  in forma estesa  sul sito “Riforma in Movimento” e che verrà presentato invece in forma sintetica in un capitolo del Terzjus Report 2021 dal titolo: “Con gli occhi degli ETS: percezione e impatto della riforma sugli Enti di Terzo Settore”.
Nel frattempo, Terzjus continua  nel suo lavoro di studio e ricerca circa l’interpretazione e l’applicazione delle norme contenute nel Codice e negli altri provvedimenti e si avvia a promuovere un’attività formativa gratuita – dei “quickinar” – destinati a fornire  un supporto ai responsabili degli ETS per meglio comprendere le nuove norme e promuoverne un’efficace applicazione.
L’invito ad aderire a “Riforma in Movimento” è innanzitutto rivolto ai soci fondatori e ordinari di Terzjus , attraverso le loro reti sul territorio e i loro strumenti di comunicazione; ma altresì a chi ci segue sul sito di Terzjus e a tutti coloro che hanno qualche responsabilità negli ETS. Non si tratta di un nuovo adempimento, bensì di un modo semplice e concreto per far sentire la propria voce e contribuire positivamente ad attuare e completare la riforma.
Servono solo 15 minuti e c’è tempo fino al 10 marzo. Basta cliccare sul  link https://italianonprofit.it/riforma-in-movimento/form/
Grazie per diffondere l’iniziativa.

Luigi Bobba
Presidente Terzjus

Luigi Bobba“RIFORMA IN MOVIMENTO”: un importante tassello del TERZJUS REPORT 2021
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Luigi Bobba: «Bene i 600 milioni sull’apprendistato duale nel PNRR. Ma…»

Il presidente dell’osservatorio Terzjus: «Sarebbe necessario che, nella terza bozza del piano, queste risorse venissero incrementate e che allo stesso tempo si avviassero vere politiche attive del lavoro nonché una rimessa a punto delle norme che riguardano l’apprendistato»

Prendendo spunto dal dibattito dedicato alla misura contenuta nel PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) circa gli ITS (Istituti Tecnici Superiori), che contiene un investimento per i prossimi 5 anni di circa 2 miliardi di euro, ritengo valga la pena dare attenzione anche all’altra gamba del sistema duale.

leggi il mio articolo su Vita.it del 21 gennaio 2020

Luigi BobbaLuigi Bobba: «Bene i 600 milioni sull’apprendistato duale nel PNRR. Ma…»
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Venerdì 22 gennaio alle ore 15, nuovo webinar di Terzjus su “L’affidamento di servizi di trasporto sanitario e l’art.57 del Codice del Terzo settore”

COMUNICATO STAMPA

Venerdì 22 gennaio alle ore 15, nuovo webinar di Terzjus su “L’affidamento di servizi di trasporto sanitario e l’art.57 del Codice del Terzo settore”

L’Osservatorio di diritto del Terzo settore Terzjus prosegue il percorso di diffusione della conoscenza e dell’impatto della Riforma del Terzo settore dando un contributo interpretativo e fornendo nuovi spunti di riflessione, anche alla luce della recente sentenza della Corte Costituzionale 255/2020, sulla disciplina dell’affidamento di servizi di trasporto sanitario e, come previsto dall’articolo 57 del Codice del terzo settore (CTS), nello specifico dell’affidamento dei servizi di trasporto sanitario di emergenza e urgenza “118”, vista la possibilità di affidarli “in via prioritaria” alle organizzazioni di volontariato (ODV) aderenti ad una rete associativa del terzo settore, nel totale rispetto dei principi di trasparenza e competitività.

“L’attualità del tema, visto anche il  protrarsi dello stato di emergenza dovuta al Covid – spiega Luigi Bobba, Presidente di Terzjus – ci ha spinto a creare un momento di approfondimento sull’interpretazione e sull’applicazione dell’articolo 57 del Codice del Terzo Settore, continuando così il dialogo iniziato sull’amministrazione condivisa e i rapporti collaborativi con la Pubblica Amministrazione. Un seminario che vuole fare il punto su un tema che merita grande attenzione sia relativamente alle numerose questioni teorico-interpretative che pratico-applicative e che può meglio aiutare a comprendere i confini giuridici dell’articolo 57 del CTS, ma anche suggerire riflessioni importanti per le possibili prospettive di implementazione dello stesso, proseguendo e incarnando la missione di Terzjus, ovvero promuovere la cultura e il diritto del Terzo Settore.”

Introduce Luigi Bobba, Presidente Terzjus. Panoramica sui “Profili giuridici” di Antonio Fici, Direttore Scientifico di Terzjus, e Valerio Migliorini, Avvocato. Interventi su “Le prassi operative” di: Piero Paolini, Direttore U.O. Centrale Operativa 118 della Toscana; Alberto Zoli, Direttore generale AREU della Lombardia; Alberto Corsinovi, Presidente Rete nazionale Misericordie e Solidarietà; Pasquale Giacomo Morano, Coordinatore nazionale attività della Croce Rossa Italiana; Fabrizio Pregliasco, Presidente nazionale ANPAS.

Seminario in evento digitale, venerdì 22 gennaio 2021 dalle ore 15 alle 17, aperto a tutti collegandosi al link : https://youtu.be/lOy2aJF7NL4

Luigi BobbaVenerdì 22 gennaio alle ore 15, nuovo webinar di Terzjus su “L’affidamento di servizi di trasporto sanitario e l’art.57 del Codice del Terzo settore”
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Sussidiarietà Amministrazione condivisa: disco verde

di LUIGI BOBBA presidente Terzjus e LUCIANO GALLO avvocato esperto di rapporti fra Terzo settore e pubblica amministrazione

La sentenza n. 131 del 26 giugno 2020 della Corte costituzionale ha fornito un’interpretazione particolarmente innovativa degli art. 55 e 56 del Codice del Terzo settore (Cts); sentenza, che ha poi trovato immediato riscontro in una norma del decreto “Semplificazioni”. La Corte ha infatti ricostruito ed affermato il rapporto fra il principio costituzionale di sussidiarietà orizzontale ed il Cts, che ne costituisce l’organica e strutturata declinazione. Inoltre la particolare relazione che si crea fra Enti di Terzo settore (Ets) ed enti pubblici, in quanto finalizzata allo svolgimento di attività di interesse generale, dà vita alla “amministrazione condivisa”. Si tratta dunque, di una relazione collaborativa che, in ogni caso, deve essere “procedimentalizzata”, ovvero deve rispettare i principi e le regole dei procedimenti amministrativi. A distanza solamente di un paio di mesi, è poi intervenuta la modifica del Codice dei contratti, ad opera della legge 120/2020, che ha “fatto salve” le forme di coinvolgimento degli Ets previste dal Cts rispetto alle ordinarie modalità di affidamento di servizi pubblici in forma esternalizzata e dietro pagamento di corrispettivo. Ecco, allora, che la scelta fra l’amministrazione condivisa o l’affidamento di un servizio mediante appalto è, in primo luogo, di tipo politico.  Nell’ambito dell’amministrazione condivisa, Ets ed enti pubblici diventano soggetti che collaborano per lo svolgimento di attività di interesse generale; nell’ambito di una procedura competitiva concorrenziale, invece, ciascuna delle parti si impegna ad una propria obbligazione (esecuzione del servizio e pagamento del corrispettivo). Ne consegue che l’utilizzo degli strumenti del Cts, rappresentata dalla —  verrebbe da dire naturale —  “convergenza” degli interessi delle parti, accomunate nello svolgimento di attività di interesse generale, genera una vera e propria “comunione di scopo”. L’amministrazione pubblica non è più il solo titolare del bene comune, ma questo si realizza anche mediante una cooperazione con gli Ets. Gli interessi delle parti, dunque quelli pubblici e privati, devono necessariamente convergere nell’attività di collaborazione, che —  come ha ricordato la Corte —  si sostanzia nella “messa in comune” di risorse di vario genere, oltre alla condivisione delle finalità. Viceversa, nell’ambito di una relazione contrattuale derivante da un appalto, gli interessi delle parti sono e restano distinti per tutto il rapporto contrattuale; quello della stazione appaltante ad avere l’esecuzione del servizio a regola d’arte; quello del privato esecutore a maturare l’utile d’impresa, derivante dal corrispettivo pagato dalla prima. Pertanto, partendo dalla ricordata “parità” degli strumenti offerti dall’ordinamento (Cts e codice dei contratti pubblici), la scelta a monte dell’ente non è neutra, poiché emerge chiaramente il diverso ruolo degli Ets quali meri prestatori di servizio o, in alternativa, enti da coinvolgere attivamente, a fronte della meritorietà dell’attività (di interesse generale, dunque caratterizzata dalla non lucratività) da svolgere. Un secondo aspetto —  forse quello maggiormente innovativo —  che merita di essere sottolineato riguarda la dimensione del protagonismo degli Ets, nel senso che il Cts prevede, in termini generali, che l’iniziativa possa anche provenire dal privato sociale. Agli Ets, la Riforma assegna un compito, rilevante anche sotto un profilo culturale, di farsi parte attiva, non assumendo solo un comportamento adattivo alle scelte o alle non scelte degli enti pubblici, ma potendo elaborare e presentare proposte progettuali, ancora una volta nel rispetto della disciplina sui procedimenti amministrativi. L’evidenza pubblica resta sempre la via maestra, ma —  in quest’ultimo caso —  è la conseguenza della valutazione positiva, da parte degli enti pubblici, di una proposta progettuale ritenuta meritevole di accoglimento, in quanto di interesse generale e coerente con gli indirizzi e le finalità degli enti pubblici medesimi. Per essere chiari, è quella proposta progettuale, presentata dagli Ets, che diventa parte della successiva procedura ad evidenza pubblica, con la quale eventualmente misurarsi. L’amministrazione condivisa, sotto altra angolatura, come rilevato dalla stessa Corte costituzionale, determina la messa in comune di risorse di vario genere, pubbliche e private, generando così ricadute positive in termini di qualificazione ed efficacia della spesa pubblica. Inoltre, l’attivazione di rapporti di collaborazione, come dimostrato dalle varie esperienze locali svolte nel Paese, elimina il tasso di conflittualità, tipico delle competizioni concorrenziali nell’ambito delle gare d’appalto, con benefici sia per gli stessi bilanci pubblici, non gravati dal contenzioso, che —  più in generale —  per la generazione di un clima di fiducia reciproco. Non va sottovalutato, inoltre, il livello di trasparenza che procedimenti di co-progettazione, di accreditamento e di convenzionamento, svolti ai sensi del Titolo VII del Cts, possono indurre a beneficio non solo di chi vi partecipa, ma anche degli stessi cittadini. Si tratta, dunque, di procedimenti nei quali l’utilizzo di beni e di contributi pubblici deve avvenire “alla luce del sole” e, come tale, essere rendicontato. In questo modo si rendono possibili anche forme di “controllo diffuso”: l’amministrazione condivisa come strumento di partecipazione attiva della cittadinanza. Sono, pertanto, evidenti le varie e significative ragioni, non solo politiche, per avviare —  nella forma dell’iniziativa pubblica (con la pubblicazione di Avvisi) o in accoglimento di proposte progettuali (a seguito dell’iniziativa privata degli Ets) —  forme di amministrazione condivisa. Verrebbe quasi da dire che, dopo la sentenza della Corte e delle modifiche del codice dei contratti, gli enti pubblici dovrebbero motivare e giustificare la scelta di ricorrere agli strumenti del mercato concorrenziale degli appalti e delle concessioni anziché avvalersi delle forme tipiche di collaborazione con gli Ets.

scarica l’articolo a pag. 80 di Vita.it dicembre 2020

Luigi BobbaSussidiarietà Amministrazione condivisa: disco verde
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Fisco, Terzo settore & Europa: facciamo chiarezza

Equivoci e paradossi nella comprensione delle norme fiscali: il punto sui rapporti tra Italia e Europa per valorizzare il ruolo del Terzo settore italiano. Stiamo pagando l’errore di pensare che gli enti non commerciali e gli enti non profit in senso ampio siano immuni per definizione dal vaglio delle regole UE. Con la riforma del Terzo settore si è scelta una strada diversa, quella della compatibilità con le regole europee. Il tempo dei proclami sul “fermate tutto perché si poteva fare meglio e di più” è ormai superato dal buon senso

Con la legge di bilancio torna alla ribalta il tema fiscale degli enti del Terzo settore (ETS). Abbiamo già vissuto questa esperienza nello stesso periodo di un paio di anni fa quando fu abrogata la cosiddetta “tassa sulla bontà”. In sostanza era stata soppressa la norma che consente di abbattere della metà l’imposta sul reddito degli enti non profit. In quella occasione molte furono le proteste sollevate dal mondo associativo e del volontariato sostenute anche da una buona parte della politica e soprattutto dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che nel discorso di fine anno fece un memorabile richiamo all’essenziale ruolo svolto dal Terzo settore. Da quella vicenda scaturirono due risultati. (continua)

leggi l’articolo di Gabriele Sepio si Vita.it del 14 dicembre 2020

Luigi BobbaFisco, Terzo settore & Europa: facciamo chiarezza
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Luigi Bobba: “Ets come partner di progetto dello Stato”, L’Avvenire, 9 dicembre 2020

Caro Direttore,

Le parole di Papa Francesco e del Presidente Mattarella in due recenti occasioni aiutano mettere a fuoco il ruolo del volontariato e dell’impegno civico dentro questa inquietante crisi pandemica.

Il Pontefice, rivolgendosi a 2000 giovani economisti virtualmente riuniti ad Assisi, ha parlato di quanto sia “cruciale” l’opera del Terzo settore, anche se non sempre è in grado di “affrontare strutturalmente gli attuali squilibri che colpiscono i più esclusi”. Il Presidente Mattarella, a sua volta, in occasione del Giornata internazionale del Volontariato, lo ha definito “volano di solidarietà”, che concorre“alla creazione di una società più equa e priva di pregiudizi…”. Sia Papa Francesco che il Presidente Mattarella attribuiscono al Terzo settore non un ruolo ancillare volto semplicemente a lenire i guai di una società divorata dalle diseguaglianze, bensì ne esaltano la funzione di formazione all’impegno civico e solidaristico.

È proprio da questi assunti valoriali che muove il seminario organizzato da Terzjus – Osservatorio giuridico del Terzo settore – “Promuovere i beni comuni: verso un’amministrazione condivisa” per mettere a fuoco il tema della collaborazione tra Amministrazioni pubbliche ed Enti del Terzo settore. Con l’intento di valorizzare gli articoli 55 e 56 del Codice del Terzo settore – oggetto di una recente sentenza della Corte Costituzionale – che definiscono gli istituti “dell’Amministrazione condivisa”. Non si tratta solo di un’innovazione normativa, ma di un cambio culturale: lo Stato non è più il solo titolare dell’interesse generale, ma, nella messa in campo di risposte ai bisogni della comunità, le Amministrazioni si avvalgono degli Enti di Terzo settore (ETS) non come meri fornitori, ma come “partner di progetto”. C’è una “comunione di scopo” tra Amministrazioni ed Enti del Terzo settore che può essere la base per aprire una nuova stagione. Ma senza un riconoscimento del ruolo originale e trasformativo del Terzo settore, molte energie degli ETS rischiano di rimanere ingabbiate o non valorizzate. è il rischio che si sta materializzando nell’applicazione della riforma del Terzo settore dell’agosto 2017. Infatti, insieme a passi avanti importanti, ci sono non poche misure che sono rimaste sulla carta. Mi riferisco al Social bonus, ai Titoli di solidarietà, a diverse misure fiscali relative agli ETS e alle imprese sociali. Tale ritardo ha già provocato un mancato utilizzo delle risorse del Fondo destinato alla riforma per quasi 70 milioni nel 2019/2020, che diverranno più di 100 nel 2021 in carenza di rapide decisioni. Di qui un forte invito al Presidente del Consiglio ad utilizzare la “Cabina di regia”, prevista dal Codice, per dare impulso alla riforma coinvolgendo i Ministeri interessati, il Forum del Terzo settore, le Autonomie locali e la Fondazione Italia sociale. Perché il Terzo settore non deve essere costretto a giocare sulla difensiva rincorrendo i diversi provvedimenti o contrastando norme irragionevoli e dannose come quella inserita nella legge di bilancio sul regime Iva per migliaia di piccole associazioni di promozione sociale. I tempi urgono: ma prima della approvazione della stessa, è ancora possibile riparare i danni e mettere a mano a poche e concrete modifiche alle norme fiscali che riguardano gli ETS. Infine, il Governo, mentre predispone le linee guida del Recovery Fund, ascolti la sollecitazione rivolta da più parti di attivare un Action plan per il Terzo settore, considerando – come sta facendo la Commissione Europea – l’economia sociale e di prossimità uno dei cluster industriali su cui puntare per un sviluppo più inclusivo del Paese. 

Lettera di Luigi Bobba, Presidente Terzjus, al Direttore de L’Avvenire del 9 dicembre 2020

Luigi BobbaLuigi Bobba: “Ets come partner di progetto dello Stato”, L’Avvenire, 9 dicembre 2020
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Sussidiarietà orizzontale per una vera riforma

Pubblica amministrazione ed enti devono avere un ruolo paritario nella programmazione e progettazione

Lavorare insieme per costruire, mattone dopo mattone, una sussidiarietà orizzontale: questo è il compito che gli articoli 55 e 56 del codice del Terzo settore attribuiscono ad enti e pubblica amministrazione, alla luce dell’articolo 118 della Costituzione. A questo tema l’Osservatorio giuridico del terzo settore Terzjus dedica, a pochi mesi dalla sua nascita, un incontro intitolato: «Promuovere i beni comuni: verso un’amministrazione condivisa» che si svolgerà oggi. E lo fa partendo dalla presentazione del primo Quaderno dedicato appunto a «1 rapporti tra amministrazioni pubbliche ed enti del Terzo Settore» a cura di Antonio Fici, Luciano Gallo e Fabio Giglioni edito dall’Editoriale Scientifica Napoli. «Questo prima pubblicazione – dichiara Luigi Bobba, presidente di Terzjus – raccoglie sia contributi presentati da accademici e professionisti nel seminario che l’Osservatorio aveva realizzato il giugno scorso, sia altri interventi redatti a seguito della importante sentenza 131/2020 della Corte costituzionale». Proprio questa sentenza, relativa agli articoli sulla co-programmazione e co-progettazione del Codice potrebbe aprire una nuova stagione nei rapporti tra amministrazioni pubbliche ed enti all’insegna della parità.

Leggi l’articolo di Cinzia Arena su Avvenire di mercoledì 9 dicembre 2020 a pag. 24

Luigi BobbaSussidiarietà orizzontale per una vera riforma
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Luigi Bobba relatore all’evento di PD Verona “Il Terzo settore: a che punto siamo?”, 10 dicembre ore 18

Giovedì 10 dicembre alle ore 18, Luigi Bobba, presidente Terzjus, è relatore all’evento sul canale YouTube di PD Verona “Il Terzo settore: a che punto siamo?”

segui l’evento a questo link https://youtu.be/7eu_d_zWwTY

 

Luigi BobbaLuigi Bobba relatore all’evento di PD Verona “Il Terzo settore: a che punto siamo?”, 10 dicembre ore 18
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