“Professione volontario”. La ricerca di Terzjus sul volontariato di competenza in 10 casi aziendali: seminario. Roma, 20 giugno.

Quando il sociale e l’impresa fanno squadra: “Professione Volontario”, la ricerca di Terzjus su 10 casi aziendali

Presentazione della ricerca lunedì 20 giugno, alle ore 10:30, a Roma pressoPalazzo Wedekind, o da remoto sul canale youtube di Terzjus, con la partecipazione dell’INPS, del Ministero del lavoro  e del Ministero dello sviluppo economico.


Fare il volontario è una professione? Sembrerebbe un ossimoro, ma se si esclude la sfera personale ed è l’azienda che mette a disposizione il patrimonio professionale a servizio della comunità, attraverso i propri collaboratori, ecco che la professione diventa anche volontariato, generando economia sociale, business etico e partenariato.

Terzjus, in collaborazione con Eudaimon e Fondazione Roche, ha voluto esplorare il tema del volontariato di competenza, attraverso l’esperienza diretta di 10 aziende, con business differenti, che hanno già realizzato progetti in tal senso: 3M Italia, Boehringer Ingelheim, Chiesi, Edison, Gruppo MarazzatoNovacoop Piemonte, Novartis, Roche, Snam, Unipol Sai.

“Il risultato è uno spaccato molto interessante e inedito – dichiara Luigi Bobba, Presidente di Terzjus – che ci ha permesso di riflettere e presentare anche delle proposte per meglio strutturare il volontariato di competenza. I protagonisti di questo volontariato di competenza, infatti, tendono a proporsi non tanto come specialisti che con il loro sapere arrivano, risolvono il problema e se ne vanno. Piuttosto, si presentano come attori di un processo di “coproduzione” dell’azione volontaria finalizzata a rispondere in modo efficace al bisogno individuato. Ovvero, i destinatari del progetto non sono dei semplici beneficiari, ma vengono coinvolti nella soluzione del problema a cui diventa possibile dare una risposta appropriata grazie anche alle competenze introdotte dai volontari aziendali.”

Da un lato ne esce quindi il volto più umano delle aziende capaci di farsi carico dei bisogni delle persone o dei territori nelle loro fragilità, dall’altro appare evidente come gli Enti del Terzo Settore possano acquisire expertise necessarie a rispondere a problematiche sempre più complesse a cui devono far fronte quotidianamente.

Dopo i saluti di benvenuto della Vicepresidente dell’Inps, Luisa Gnecchi, l’introduzione da parte di Alberto Perfumo e Francesco Frattini, rispettivamente CEO di Eudaimon e Segretario Generale della Fondazione Roche, entreremo nel vivo della presentazione grazie alla partecipazione del ricercatore sociale Cristiano Caltabiano e del Segretario Generale di Terzjus, Gabriele Sepio.

Verranno poi discussi i casi aziendali che vedranno come protagonisti Matteo Caserotti di Snam, Amelia Parente di Roche e Alberto Marazzatodell’omonimo Gruppo.

Volontariato di competenza, business ed etica, sostenibilità sono i temi che verranno trattati in termini di scenario ed opportunità grazie alla partecipazione di Ferruccio de Bortoli, editorialista de Il Corriere della Sera, di Alessandro Lombardi, Direttore Generale del Ministero del Lavoro e di Vanessa Pallucchi, Portavoce nazionale del Forum del Terzo Settore.

Le conclusioni saranno affidate a Gilberto Pichetto Fratin, Viceministro del Ministero dello Sviluppo Economico e a Luigi Bobba, Presidente di Terzjus. L’evento sarà moderato da Sara Vinciguerra, responsabile comunicazione di Terzjus.

““Professione Volontario” si presenta – conclude Luigi Bobba –  non tanto come la perimetrazione di un fenomeno (peraltro ancora di nicchia), quanto come l’apertura di un orizzonte, l’individuazione di un’opportunità, la scoperta di una possibilità di generare valore condiviso tra le imprese e i propri collaboratori, tra le imprese e le comunità di riferimento. Orizzonte che potrà avvalersi anche delle  normative di premialità fiscale esistenti e delle proposte ad esse relative contenute nella ricerca. Una sintesi dei risultati della ricerca sarà disponibile già dal 20 giugno nel focus/book pubblicato insieme con Vita dal titolo: “Volontariato di competenza. Imprese e lavoratori nella produzione di bene comune”. L’intero report dello studio verrà edito da Rubbettino e potrà essere liberamente scaricato dal sito di Terzjus a partire dal 30 giugno.

L’incontro può essere seguito da remoto, collegandosi al link https://www.youtube.com/channel/UC30WOLTsOvgnOCelO-GGI9A


Professione volontario
La ricerca di Terzjus sul volontariato di competenza in 10 casi aziendali

Seminario promosso da Terzjus
in collaborazione con
INPS, Fondazione Roche, Eudaimon
con la partecipazione del
Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
e del
Ministero dello Sviluppo Economico

Lunedì 20 Giugno ore 10:30
Sala Angiolillo – Palazzo Wedekind
Piazza Colonna – ROMA


PROGRAMMA

ore 10.30 – Registrazione dei partecipanti e welcome coffee

ore 11 – Apertura dei lavori: Maria Luisa Gnecchi – Vicepresidente INPS

Introduzione:
Luigi Bobba – Presidente Terzjus
Francesco Frattini – Segretario Generale Fondazione Roche
Alberto Perfumo – CEO Eudaimon

Presentazione della ricerca:
Professione Volontario: imprese e lavoratori nella produzione di bene comune
Cristiano Caltabiano – Ricercatore sociale
Gabriele Sepio – Segretario Generale Terzjus

Il volontariato di competenza nelle aziende: esperienze a confronto
Matteo Caserotti – Head of Compensation & Benefit, Workforce Planning & Labour Cost – Snam
Amelia Parente – Rare conditions, Government Affairs & Transformation Director – Roche
Alberto Marazzato – Direzione Strategica – Gruppo Marazzato

Opportunità e scenari del volontariato di competenza
Ferruccio De Bortoli – Editorialista Corriere della Sera
Alessandro Lombardi – Direttore Generale Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
Vanessa Pallucchi – Portavoce nazionale Forum Terzo settore

Conclusioni:
Gilberto Pichetto Fratin – Viceministro Ministero dello Sviluppo Economico
Luigi Bobba – Presidente Terzjus

Modera: Sara Vinciguerra – Responsabile comunicazione Terzjus


Per l’accesso a Palazzo Wedekind è necessario prenotarsi entro sabato 18 giugno a info@terzjus.it

è possibile seguire l’evento sul canale YouTube di Terzjus

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Fondazione Roche “Volontariato di competenza: un’opportunità per il sistema del paese”

Accanto alle gravissime problematiche di carattere sanitario, sociale ed economico che ha causato, la pandemia da Covid 19 ha costituito per la società civile l’occasione per elaborare nuove modalità di sostegno nei confronti delle diverse forme di disagio che sono emerse. Tra queste va segnalata anche l’esperienza del “volontariato d’impresa”, che ha coinvolto anche Roche Italia e che ha consentito di porre al servizio dei bisogni della collettività le competenze dei suoi collaboratori che hanno volontariamente aderito alla proposta. Una simile esperienza ha attirato l’attenzione anche di Terzjus, Osservatorio di diritto del Terzo Settore, della filantropia e dell’impresa sociale, che ha intrapreso con Fondazione Roche una collaborazione finalizzata ad approfondire i profili e le caratteristiche di questa tipologia di volontariato, su cui si sofferma il Presidente di Terzjus, On. Luigi Bobba, nell’editoriale che segue.

L’ultimo post su facebook del Presidente del Parlamento europeo David Sassoli, prematuramente scomparso, era dedicato ai giovani volontari siciliani che hanno rapidamente ripulito la marna della Scala dei Turchi deturpata il giorno prima da vandali. Il Presidente era un convinto sostenitore della funzione del volontariato quale generatore del bene comune nonché’ di volano di uno sviluppo economico equo e sostenibile, non solo dell’Italia, ma di tutti gli Stati membri.

Se questo è ormai un dato assodato, avvalorato anche da evidenze economiche e sociali, il volontariato di competenza, nell’ambito più generale delcorporate volunteering, sta ora facendo breccia nel tessuto aziendale e sociale, ma non è ancora riconosciuto in quello legislativo-istituzionale.

Infatti, Il volontariato di competenza, inteso come progetto in cui l’impresa incoraggia, supporta o organizza la partecipazione attiva e concreta del proprio personale alla vita della comunità locale, anche attraverso il sostegno ad Enti di terzo settore, durante l’orario di lavoro, è un significativo nuovo trend emergente in Italia che presenta sfide così come opportunità per tutti gli stakeholders coinvolti.

Ben distante quindi da forme di mecenatismo, questa attività permette, se ben strutturata ed organizzata, di ancorare maggiormente l’azienda alla comunità e al territorio di riferimento, in particolare in assenza di stabilimenti produttivi, e al contempo di rafforzare e migliorare le competenze trasversali del collaboratore, l’identificazione dello stesso con l’azienda e la crescita del valore sociale dell’impresa.

A questo proposito, è bene sottolineare che la recente emergenza epidemiologica da COVID-19 ha originato l’opportunità per un consolidamento più organizzato di talune esperienze di volontariato di competenza, in precedenza piuttosto saltuarie, di cui Roche è un esempio concreto.

L’esperienza del volontariato di competenza riveste, dunque, profili particolarmente innovativi e apre prospettive differenti per la collaborazione tra imprese e Terzo settore, meritevoli di un approfondimento.

Ciò posto, mediante un percorso virtuoso e innovativo, il welfare aziendale come modalità di riconoscimento della produttività del lavoratore, nonché come strumento di conciliazione tra vita familiare e attività professionale, può costituire uno strumento decisivo per la partecipazione delle aziende a forme di attività di volontariato di competenza, mediante il coinvolgimento dei propri dipendenti. A questo riguardo, non è, infatti, da sottovalutare l’aspetto reputazionale che discende dallo sviluppo e dall’attuazione di un modello aziendale che incentivi simili iniziative, conciliando le finalità lucrative con gli obiettivi sociali e di interesse generale.

L’Osservatorio di diritto del Terzo Settore, della filantropia e dell’impresa sociale, Terzjus, in linea con la propria vocazione, ha deciso di approfondire la tematica del volontariato di competenza, grazie anche alla collaborazione della Fondazione Roche, attraverso una ricerca tesa a valorizzare tale prospettiva all’interno del welfare aziendale, dunque come possibile policy delle organizzazioni profit finalizzata all’introduzione in forma strutturata  del volontariato di competenza, quale parametro incremento della produttività.

La ricerca dovrebbe infatti far emergere, attraverso l’analisi di esperienze presenti in aziende con business differenti e diversificati, come il volontariato di competenza, pur non essendo uno strumento economico, sia capace di incrementare il valore economico generato e quindi diventare esso stesso un indicatore della produttività, passibile quindi di una valutazione economica che potrà essere ridistribuita tra i collaboratori aziendali, attraverso forme come il premio di produttività.

Luigi Bobba

Presidente Terzjus – Osservatorio di diritto del Terzo Settore, della filantropia e dell’impresa sociale

Luigi BobbaFondazione Roche “Volontariato di competenza: un’opportunità per il sistema del paese”
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