L’assegno unico universale non sarà risolutivo, ma può essere un inizio

Demografia e politiche famigliari
All’interno del quadro europeo l’Italia è stata a lungo uno dei paesi che maggiormente hanno sofferto di un insieme debole, frammentato e disomogeneo di politiche familiari e a sostegno delle nuove generazioni. La conseguenza è stata una maggiore crescita degli squilibri demografici, un’accentuazione delle diseguaglianze sociali, oltre che generazionali e di genere. Una delle principali novità su questo fronte è l’Assegno unico e universale (AUU), istituito con l’obiettivo di “favorire la natalità, di sostenere la genitorialità e di promuovere l’occupazione, in particolare femminile”. A tale misura il portale dei demografi italiani (Neodemos.info) ha dedicato un ebook – appena pubblicato e liberamente accessibile – che ne presenta caratteristiche, potenzialità e limiti, anche in modo comparativo con misure analoghe adottate in altri paesi (Portogallo, Spagna, Francia, Regno Unito, Svezia, Germania, Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria, Russia). Nello stesso volume viene sottolineato come l’AUU non sia la bacchetta magica in grado di riallineare l’Italia ai percorsi più virtuosi in Europa, ma possa costituire il punto di partenza di un processo che va in tale direzione.
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Declino demografico. La società dei viventi terminali che non fa figli e non accoglie

Impedire e disincentivare la genitorialità produce individui a scadenza in se stessi. Implicazioni sociali e culturali del calo demografico in Europa

leggi l’articolo di Eugenio Mazzarella, filosofo, Università Federico II Napoli, su Avvenire di giovedì 10 ottobre 2019

 

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“Nel 2018 solo 439mila bambini, il minimo storico dall’Unità d’Italia”

Continua il calo delle nascita in Italia, che si tradurrà in un progressivo svuotamento del mercato del con conseguenze enormi che facciamo finta di non vedere. Nel 2018 solo 439mila bambini, il minimo storico dall’Unità d’Italia. -18 mila rispetto al 2017 (-4,0%).

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Francesco Seghezzi: “Impressionante vedere come è cambiata la piramide demografica italiana in soli dieci anni”

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