Borghi: “Bando Periferie, i patti tra istituzioni si rispettano.”

Comunicato Stampa
“I patti tra istituzioni si rispettano, e la maggioranza sta commettendo un grave atto apprestandosi a convertire in legge un decreto che azzera il finanziamento del bando periferie del 2017. Ieri i sindaci italiani lo hanno detto chiaramente in audizione, e a nulla valgono le balbettanti giustificazioni dei leghisti. Abbiamo depositato un emendamento soppressivo del provvedimento di taglio dei finanziamenti, tutte le forze politiche lo votino perchè i territori non hanno colore”.
Così Enrico Borghi, segretario d’aula del Pd a Montecitorio e deputato dell’Alto Piemonte, interviene sul dibattito in corso sul taglio del “Decreto Periferie”, lanciando un appello alla maggioranza.
“Nelle prossime ore inizieremo i voti in commissione -osserva l’on. Borghi- e l’Anci ieri ha detto con chiarezza che ci sono moltissimi comuni (Verbania ad esempio è tra questi) che hanno già appaltato le opere, iniziato le procedure, aperto i cantieri. Una legge che tagliasse questi fondi farebbe venir meno la certezza del diritto e il principio di continuità della pubblica amministrazione,e aprirebbe la stura a una sequela di ricorsi e di provvedimenti di danno erariale per il quale inevitabilmente lo Stato verrebbe alla fine condannato ai risarcimenti, con grave danno nel frattempo di imprese, economie di territorio e immagine delle istituzioni”.
“Per rimanere all’alto Piemonte -prosegue Borghi- stiamo parlando di stanziamenti di 27 milioni di euro che, grazie all’azione di cofinanziamento dei Comuni che hanno attivato su queste opere contributi di altri enti quali municipalizzate, RFI o altri soggetti, movimentano investimenti per quasi 50 milioni di euro. Cosa diciamo a imprese, progettisti, cittadini, sindaci? Che lo Stato ha scherzato e adesso loro devono arrangiarsi? E per le opere -come Verbania- dove i lavori sono già in corso, chi paga gli stati di avanzamento lavori?”.
“Va anche smentita -conclude Borghi- una malevola interpretazione che la Lega fa circolare, per giustificare questo scippo: non è vero che il decreto viene fatto perché il provvedimento del 2017 andava sanato sotto il profilo costituzionale. I rilievi di costituzionalità non riguardano la copertura finanziaria, quanto un aspetto meramente formale che è sanabilissimo -come ha proposto l’Anci- prevedendo il coinvolgimento delle Regioni in seno alla Conferenza Unificata. Per un pretesto simile, si vogliono davvero bloccare opere per quasi 3 miliardi di euro? La maggioranza ci ripensi, e così come sta facendo in queste ore sui vaccini torni sui propri passi e aderisca alla richiesta del Pd e di tutte le opposizioni di stralciare il taglio del bando periferie dal Milleproroghe”.
Roma, 5 settembre 2018

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