“Cattolici, l’orizzonte globale tra identità e resilienza” – articolo di Luigi Bobba su «La città – giornale di società civile» n. 18

Nel luglio 2001, alla vigilia del vertice G8 di Genova, anche le associazioni della società civile di area cattolica come le ACLI, riunite sotto lo slogan “Sentinelle del mattino” lanciato da Giovanni Paolo II, fecero sentire la loro voce con una manifestazione pacifica e composta nel capoluogo ligure.

Toccò a me come Presidente nazionale delle Acli spiegare le ragioni della nostra originale posizione “new global”. All’inizio del terzo millennio, quelle associazioni cattoliche volevano esprimere soprattutto la loro volontà di intraprendere un nuovo cammino certamente aperto alla globalità, ma da intendere sempre come pluralità culturale di valori e di colori, come convivialità delle differenze e ricchezza dei punti di vista, mai come omologazione, uniformità e conformismo. Come denunciavo testualmente nel mio intervento “la globalizzazione senza re­gole aumenta la solitudine del cittadino, lo fa sentire ancor più inutile e impotente, lo indebolisce nella sua identità culturale e nel suo radicamento territoriale, lo rende omologato al sistema e al Pensiero Unico, riducendo la memoria collettiva e il suo legame vitale con il passato. Inoltre, rende più confuse le prospettive di futuro, rinchiudendo il suo orizzonte in un presente statico e piatto, rassegnato e in difesa.”.

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Luigi Bobba“Cattolici, l’orizzonte globale tra identità e resilienza” – articolo di Luigi Bobba su «La città – giornale di società civile» n. 18

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