Emergenza sanità ed economia: serve una doppia mobilitazione

Caro direttore, quando si parla di coronavirus, il pensiero deve andare anzitutto alle vittime, ai pazienti, alle loro famiglie e a chi sta operando negli ospedali e nei laboratori per alleviare le sofferenze e trovare le cure. Tuttavia, anche gli effetti economici sono macroscopici: hanno colpito anzitutto l’economia cinese, ma stanno avendo ripercussioni sull’economia globale. Drammatico è l’impatto su turismo, viaggi e beni di lusso. In Italia l’emergenza sanitaria investe in particolar modo il turismo e i centri produttivi del Paese: Lombardia e Veneto valgono 30% del Pil nazionale. Le stime di crescita sono riviste al ribasso da banche e analisti. Dopo una fine 2019 molto debole, l’entrata del Paese in recessione sembra, purtroppo, molto probabile. Il governo ha già preso misure per le aree direttamente colpite e ne sta studiando altre a più ampio respiro.

leggi il resto della lettera di Alberto Baban, Orlando Barucci e Fabrizio Pagani al Corriere della Sera su ItalyPost di Mercoledì 4 Marzo 2020

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“Pil, quando l’Italia fa meglio della Germania”, Marco Fortis su Il Sole 24 Ore

Occorre evitare conclusioni approssimative su dieci lunghi anni che non sono stati affatto omogenei tra loro bensì nettamente divisi in due tronconi: un primo periodo di forte crisi (2010-14) e un secondo di significativa crescita (2015-18), addirittura la più forte crescita che l’Italia abbia mai sperimentato da quando è cominciata la circolazione monetaria dell’euro

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Luigi Bobba“Pil, quando l’Italia fa meglio della Germania”, Marco Fortis su Il Sole 24 Ore
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Un Paese, due facce. Perché ora rischiamo di essere retrocessi

Di Vico toglie il velo ad un dato apparentemente incomprensibile: se il Pil è fermo, come fa la disoccupazione a scendere? infatti le ore lavorate diminuiscono. Un Paese, due facce. Perché ora rischiamo di essere retrocessi.

Ieri su Twitter ha conosciuto un discreto successo il commento del profilo satirico Vujadin Boskov che ha inquadrato il doppio dato Istat alla maniera dell’indimenticato allenatore blucerchiato: «Ma se disoccupazione scende e Pil è fermo, nuovi assunti sta tutti in tribuna». È solo una battuta e non va certo presa alla lettera ma le rilevazioni statistiche di ieri, più che alla solita intemerata politica, si prestano a tentare di capire dove sta andando l’economia italiana, caratterizzata da un Pil in piena stagnazione e un’occupazione a livelli alti. Che cosa sta accadendo?

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“Non vedo vie d’uscita per il Governo”. Carlo Cottarelli all’Huffpost

Il Pil italiano è inchiodato allo zero. Per l’economista “Troppo grande la distanza tra le loro promesse e la necessità di ridurre deficit e debito”. Il vero timore è che si sveglino i mercati

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