Incertezza e responsabilità, l’intervento di Mario Draghi al 41° Meeting

12 anni fa la crisi finanziaria provocò la più grande distruzione economica mai vista in periodo di pace. Abbiamo poi avuto in Europa una seconda recessione e un’ulteriore perdita di posti di lavoro. Si sono succedute la crisi dell’euro e la pesante minaccia della depressione e della deflazione. Superammo tutto ciò.

leggi l’intero intervento sul sito del Meeting di Rimini 2020

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Senza Terzo settore non si esce dalla crisi

In questa crisi del Covid-19, che ci sta perseguitando dal 21 febbraio scorso, due dimensioni hanno attratto la quasi totalità delle attenzioni da parte sia dei soggetti pubblici istituzionali sia della politica e degli stessi cittadini: la dimensione sanitaria e quella economico-finanziaria. Nessuno potrà mai negare che si tratti di dimensioni di centrale rilevanza, ma sono le sole che devono essere prese in considerazione?

leggi l’articolo di Stefano Zamagni, Presidente della Commissione Scientifica di AICCON

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No, è una minchiata

Di tutte le minchiate che circolano sul taglio dei parlamentari cucinato dai masterchef grillini, con l’aiuto determinante degli aiuto-chef leghisti, quella più grossa è che si tratta di un intervento in linea con i tentativi di riforma degli ultimi trent’anni e, di conseguenza, con le proposte del centrosinistra nello stesso arco di tempo. Chi lo sostiene confonde mele con pere, che è appunto una minchiata sotto il profilo tecnico.

leggi l’articolo di Tommaso Nannicini su Il foglio del 14 luglio 2020

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Gori: “Ma al Pd interessa o no rappresentare i ceti produttivi?”

“Invece di rappresentare i ceti produttivi siamo attestati solo sulla difesa di pensionati e dipendenti pubblici”. Ma al Pd interessa il nord?

leggi l’intervento di Giorgio Gori su Il Foglio del 12 agosto 2020

 

 

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Lo sviluppo inatteso

Già da qualche anno che in Italia sono sorti movimenti e associazioni che spingono per il rilancio dei «territori dimenticati» perché rimasti fuori dalle direttrici di sviluppo

I flussi agostani degli italiani in vacanza stanno premiando zone del Paese che tradizionalmente restavano fuori dal giro. E questa novità, dovuta all’impossibilità di viaggiare all’estero, finisce per cumularsi ai casi di «fuga dalle città», resi plausibili dal massiccio ricorso al lavoro da remoto da parte delle aziende private e della pubblica amministrazione. Si tratta allora di fare di necessità virtù: trasformare queste delocalizzazioni implicite in un’occasione di «scoperta» delle aree interne.

leggi l’editoriale di Dario Di Vico sul Corriere della Sera del 9 agosto 2020

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Non tenete in panchina la nostra generazione: la lettera dei giovani italiani all’estero a Conte

Dopo la nostra inchiesta sui trentenni lasciati fuori da ogni decisione strategica per il Paese, la rete degli expat si mobilita per chiedere maggiore giustizia intergenerazionale

«Non lasciateci in panchina», è questo il messaggio che i Giovani Italiani all’Estero inviano alla politica tutta, alla società Italiana e al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Dopo l’inchiesta dell’Espresso “Noi trentenni, la bomba sociale pronta a esplodere” a proposito della marginalizzazione degli under 40 da qualsiasi scelta strategica per il futuro del paese, la rete dei giovani italiani nel mondo, nata a Palermo nel 2019 per iniziativa del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero, e rappresentata da Maria Chiara Prodi, ha scritto al nostro giornale una lettera perché le istituzioni coinvolgano sempre di più i giovani expat.
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Terzo settore, Bolzano si mette di traverso: ancora un rinvio per il registro unico

Rinvio a settembre: è questo l’esito dell’opposizione espressa dalla Provincia Autonoma nella seduta del 6 agosto della Conferenza Stato-Regioni, presieduta dal ministro Francesco Boccia. L’intervento del presidente di Terzjus (Osservatorio di diritto del Terzo settore, della filantropia e dell’impresa sociale): “Altri ritardi sarebbero non solo intollerabili ma rischierebbero di compromettere il cammino stesso della riforma, generando la sensazione che chi ha responsabilità politiche di governo non abbia la forza e la determinazione necessarie per dare completa ed efficace attuazione alla riforma del Terzo settore”

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Formazione digitale, welfare di comunità e borghi. Ecco l’Action plan del Terzo settore del futuro

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