Tornano i Quickinar di Terzjus: terzo ciclo in 6 “quick” dedicato in particolare all’avvio del Registro unico degli Enti di Terzo settore previsto per il 23 novembre prossimo

Terzjus, in collaborazione con Forum del Terzo settore e Csvnet, organizza 6 “Quickinar” formativi sui provvedimenti emanati dal Ministero del Lavoro sulla Riforma del Terzo Settore: 60 minuti per ciascuno dei 6 appuntamenti – dal 9 novembre al 14 dicembre, alle ore 14 – che promettono, come avvenuto per le prime due edizioni, di dissipare i principali dubbi interpretativi delle misure in atto.

“Si tratta del terzo dei cicli di Quickinar che Terzjus ha già realizzato nella prima parte del 2021 sui contenuti generali della Riforma e sulle misure promozionali presenti nel Codice del Terzo settore.”  ha dichiarato il Presidente Luigi Bobba. “Considerato l’ottimo successo dei primi due cicli, sia per partecipazione sia per successive visualizzazioni, abbiamo pensato di dedicarne un terzo ai provvedimenti emanati dal Ministero del Lavoro sulla Riforma. Segnalo, in particolare, – continua Bobba – i primi due appuntamenti del 9 e 16 novembre, dedicati al Registro Unico del Terzo Settore RUNTS che diventerà operativo il giorno 23: due “quick” interessanti per tutti coloro che, operando con le diverse tipologie di Enti del Terzo Settore (ETS) e con le relative Reti di rappresentanza e con i CSV, vogliono fare un approfondimento sull’introduzione di questo strumento.” – ha aggiunto Bobba – “Per i responsabili delle associazioni di promozione sociale e per delle organizzazioni di volontariato del nostro territorio, questo nuovo ciclo di quickinar è  particolarmente utile per conoscere meglio i provvedimenti attuativi della riforma del Terzo settore e per applicarli correttamente, a cominciare dalla iscrizione al Registro Unico che, per il Piemonte, sarà gestito da un apposito ufficio della Regione.”

I primi due appuntamenti (relatori Antonio Fici, 9/11, e Gabriele Sepio, 16/11,) saranno dedicati al Registro Unico del Terzo Settore RUNTS, che diventerà operativo dopo pochi giorni; il terzo appuntamento (23/11, relatrice Elda Di Passio) è dedicato alle risorse provenienti dal 5 per mille che hanno la novità del dimezzamento dei tempi di erogazione; il quarto appuntamento (30/11, relatori Maurizio Postal e Matteo Pozzoli) è sugli schemi di bilancio (decreto 39/2020) e sul nuovo principio contabile per gli ETS; il quinto appuntamento (07/12, relatore Nicolò Melli) sulle novità contenute nel decreto 77/2021, che consente l’immediato avvio dello strumento di crowfunding investment “social lending”; il sesto e ultimo incontro (14/12, relatore Antonio Fici) è dedicato alla presentazione del Regolamento delle attività diverse (decreto 107/2020).

Per partecipare basterà collegarsi al link https://www.youtube.com/channel/UC30WOLTsOvgnOCelO-GGI9A, con la possibilità di interagire in chat osservazioni, dubbi o domande.

scarica il pdf del programma

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Associazionismo, sport, terzo settore: l’inclusione come ragione sociale

Festival della Migrazione

programma del pomeriggio di
VENERDì 5 NOVEMBRE

Ore 17-18.30  

Auditorium A. Loria – via Rodolfo Pio 1 – Carpi

Associazionismo, sport, terzo settore: l’inclusione come ragione sociale

coordina Luca Barbari

Interventi:

Luigi Bobba, Presidente Associazione Terzjus IN VIDEOCONFERENZA

Mauro Berruto, coach, inspirational speaker, giornalista, storyteller IN VIDEOCONFERENZA

Tatiana Esposito, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Direzione Generale Immigrazione e politiche per l’Integrazione

Ilias Aouani, mezzofondista

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Volontari non si nasce, ma si diventa. Valori, motivazioni, regole per il volontariato

Il GRUPPO DI VOLONTARIATO VINCENZIANO S. EMILIANO di CIGLIANO

organizza:

Volontari non si nasce, ma si diventa
Valori, motivazioni, regole per il volontariato

Introduzione sull’impegno nelle realtà  delle associazioni di Volontariato
Relatore: Dott. Luigi BOBBA, Presidente di Terzjus – Osservatorio giuridico del Terzo settore

Testimonianze di giovani volontari

CIGLIANO, Salone Incontri, Piazza Don Bruno Lorenzetti
GIOVEDì 11 NOVEMBRE, ore 20,45

SALUGGIA, Salone Vita Tre, Via Sen. Faldella, 6
GIOVEDì 18 NOVEMBRE, ore 20,45

INGRESSO LIBERO CON OBBLIGO DI MASCHERINA – L’ACCESSO È SUBORDINATO ALLA PRESENTAZIONE DEL GREEN PASS

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La biodiversità del Terzo Settore per la sostenibilità integrale

Alle Giornate di Bertinoro si è parlato della necessità di una nuova ecologia che tenga conto dell’unitarietà e interdipendenza tra la dimensione antropologica, ambientale e tecnologica per uno sviluppo, appunto, che sia davvero sostenibile. In questo senso i dati Istat presentati durante l’evento di Aiccon offrono spunti di riflessioni importanti sul ruolo che il mondo nonprofit può svolgere in questo contesto in rapido mutamento.

leggi l’articolo di Flaviano Zandonai su Secondo Welfare del 21 ottobre 2021

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Cosa manca alla Riforma del Terzo settore perché diventi leva di cambiamento reale

«Non è azzardato affermare che Il punto di svolta per cambiare il nostro Paese sia esattamente questo e, una volta partito, nessuno fermerà più il Terzo Settore, che è Terzo nel nome ma non nel valore», sottolinea Gianluca Abbate, consigliere nazionale del Notariato con delega al Terzo settore lanciando l’appuntamento del 21 ottobre dal titolo “Terzo Settore e fragilità sociali – Riforme in Movimento”

Con il varo del Codice del Terzo Settore, ha preso vita un progetto di innovazione sociale, agognato da anni, ma per troppo tempo relegato in un contesto di evanescenza, che mira a recepire finalmente le istanze delle categorie più fragili: una Riforma proiettata verso una risorsa straordinaria del nostro Paese, che comprende circa 360mila realtà operanti nel sociale, un milione di lavoratori e cinque milioni di volontari. (continua)

leggi l’articolo di Gianluca Abbate su Vita.it del 20 ottobre 2021

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Luigi Bobba: “La via italiana al sistema duale: risultati e criticità”

Un primo bilancio della sperimentazione dei percorsi di IeFP “duale” non può non tener conto di quali fossero le attese iniziali e soprattutto di quali obiettivi si volesse centrare. Innanzitutto, vi era la volontà esplicita di abbattere il muro che separava nettamente scuola e impresa. Si voleva affermare anche un principio pedagogico, ovvero che l’apprendimento non avviene esclusivamente mediante l’acquisizione di conoscenze astratte, ma con una continua interazione tra riflessione e pratica, studio e lavoro. Un cambiamento particolarmente urgente nella scuola italiana che ha visto progressivamente crescere la separazione di queste dimensioni.

Lo sviluppo del duale in IeFP, la diffusione dell’alternanza scuola lavoro, la nascita degli ITS hanno segnato un cambio di stagione. Ma il percorso non è affatto compiuto. (continua)

Leggi il mio articolo nel monografico “La valutazione dell’esperienza duale nella IeFP. Linee di sviluppo del sistema nazionale” della Fondazione per la Scuola

 

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La forza del volontariato per generare una società più empatica e inclusiva

A trent’anni di distanza dall’approvazione della legge quadro sul volontariato Interris.it ha intervistato il presidente di Terzjus Luigi Bobba

Nella letteratura contemporanea il volontariato è inteso come un’attività gratuita e libera svolta con l’obiettivo di promuovere la solidarietàe il mutamento sociale positivo. Esso è una scuola di empatia e altruismo che si pone l’obiettivo di promuovere i valori della pace, della nonviolenza, della legalità e della giustizia sociale.

leggi la mia intervista su Interris del 13 ottobre 2021

Luigi BobbaLa forza del volontariato per generare una società più empatica e inclusiva
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Pacchetto fiscale e registro unico: il Governo pronto a sbloccare lo stallo

Il consulente del ministro Orlando ci scrive dopo la nostra richiesta di spiegazioni sui ritardi nell’attuazione della riforma del Terzo settore (vedi articolo del presidente di Terzjus Lugi Bobba nelle correlate): “L’apporto autonomo e qualificato dell’insieme degli enti non sarà visto come ancillare, o peggio residuale, nella messa a terra dei progetti e delle molte risorse che ci troveremo a gestire nei prossimi anni, per questo a tutti è chiesto uno sforzo straordinario che ricalibri il proprio ruolo nella società”

Il completamento della Riforma del Terzo Settore arriva in un momento storico per il nostro Paese: l’attuazione dei progetti previsti nel PNRR, il varo del Social Economy Action Plan, la Programmazione dei Fondi strutturali.

Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali (in foto la sede di via Fornovo, ndr.) è impegnato affinché, definito l’impianto delle regole che ridisegnerà il mondo degli enti del Terzo Settore, si possa squadernare concretamente e in tutto il territorio nazionale una stagione nuova nel consolidamento, ridefinizione e rilancio della qualità della vita nelle nostre comunità. Le parti più innovative e promozionali della Riforma, a partire dal sistema di relazioni tra la Pubblica Amministrazione e gli ETS regolato dal Titolo V del Codice del Terzo Settore e confermato dalla sentenza n. 131/2020 della Corte costituzionale, dovranno rappresentare il terreno avanzato di innovazione per il Pubblico e per l’insieme dei Soggetti dell’Impresa Sociale, del Volontariato, della Promozione Sociale, degli Enti di Promozione Sportiva. (continua)

leggi l’articolo di Wladimiro Boccali su Vita.it del 11 ottobre 2021

Luigi BobbaPacchetto fiscale e registro unico: il Governo pronto a sbloccare lo stallo
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Riforma del Terzo settore: cosa aspetta il Governo a portarla a termine?

La riforma è apprezzata da più dell’80% dei soggetti interessati, ma rischia di essere sprecata in quanto la sua attuazione procede con passo troppo lento. Di rinvio in rinvio che fine hanno fatto il Registro unico del Terzo settore, l’invio alla Ue del pacchetto fiscale, il social bonus e il titolo di solidarietà? Eppure potrebbe essere un traino decisivo nella costruzione di un nuovo modello di politiche pubbliche nell’ambito del piano di Recovery

Il mondo del Terzo settore si trova ad affrontare una singolare temperie, carica di rischi ma anche di molte opportunità. Da un lato, è sospinto al cambiamento dalla Riforma che lo ha interessato per intero sia sul piano civilistico che fiscale; dall’altro, non può non cogliere le sfide che sono insite nell’attuazione del PNRR. I due fattori sono altresì intrecciati con il prossimo varo del Social Economy Action Plan, a cui sta lavorando il Commissario UE Nicolas Schimdt. Un tempo dunque di accelerati cambiamenti che richiedono scelte coraggiose e capacità di visione.

Ma cominciamo dallo stato di attuazione della riforma del Terzo settore. Dal Terzjus Report 2021emerge un macro dato. La riforma è apprezzata da piu’ dell’80% dei soggetti interessati, ma rischia di essere sprecata in quanto la sua attuazione procede con passo troppo lento.

Un passaggio decisivo sarà sicuramente l’avvio del RUNTS, il Registro unico degli enti del terzo settore. È trascorso ormai piu’ di un anno da quando il Ministero del Lavoro ha emanato il relativo decreto.E i sei mesi dati alle Regioni per istituire l’ufficio del Registro ed effettuare le trasmigrazioni delle Aps e delle Odv iscritte ai precedenti registri, sono abbondantemente scaduti. Serve un deciso intervento del Ministro del Lavoro per smuovere chi ancora sonnecchia, anche perchè lo stesso Ministero, già dal 2018, ha trasferito a tutte le Regioni le risorse per dotarsi del personale e delle attrezzature necessarie alla gestione del Registro. Senza questo cardine fondamentale, la riforma resta zoppa.

Connessa al Registro vi è la seconda questione essenziale: la notifica alla Commissione UE di alcune delle nuove norme fiscali. Ormai questo atto si trascina da circa quattro anni, anche se il Ministro Orlando, intervenendo a fine luglio alla prima riunione del ricostituito Consiglio nazionale del terzo settore, ha assicurato che la notifica era in via di perfezionamento e in autunno sarebbe stata trasmessa a Bruxelles.

Guardando l’altra faccia della medaglia, osserviamo che sono stati invece adottati nel 2021 provvedimenti importanti quali il Regolamento delle attività diverse previste all’art.6 del Codice, le disposizioni relative al 5 per 1000 e quelle sulle donazioni di beni in natura. In forza di questi tre atti amministrativi, gli ETS sono spinti ad investire maggiormente sulle attività secondarie e strumentali come fonte finanziaria per il sostegno delle proprie attività di interesse generale; poi, avranno a disposizione in tempi più rapidi la quota spettante del 5 per mille; infine, potranno ricevere non solo erogazioni liberali in denaro con un trattamento fiscale più favorevole per il donatore, ma altresì beni in natura da imprese che, in forza della facilitazione fiscale, potrebbero essere spinte a sostenere in tal modo i progetti degli ETS.

Dal versante delle misure promozionali, vi è una buona notizia. Nel decreto “Sostegni bis” dell’agosto scorso, è stato cancellata la necessità di un decreto attuativo del MEF per dare avvio al social lending.Così, fin da ora, le piattaforme di crowfunding potranno raccogliere risorse per gli ETS con un significativo vantaggio fiscale, ovvero la rendita finanziaria del risparmio raccolto e prestato agli ETS, sarà trattata con l’aliquota dei titoli pubblici (12,5%) anziché con quella della generalità delle rendite finanziarie (26%). Mancano invece all’appello il Social bonus, anche se il Ministero ha assicurato che l’atto è in avanzata fase di preparazione, e i Titoli di solidarietà. Qui il MEF potrebbe da subito emanare il decreto attuativo escludendo per ora la quota di liberalità (0.6% del valore del titolo) che il risparmiatore acquirente può donare come forma di liberalità ad un progetto di un ETS. Infatti, solo tale norma e non l’intera disposizione sui Titoli di solidarietà è soggetta ad autorizzazione comunitaria.

Da questo sommario e non completo quadro, si evince che le misure che si presentano come opportunità sono meno conosciute o non sono ancora state attuate. Ne deriva uno strabismo singolare per cui la Riforma viene percepita più come una nuova regolazione che come leva di sviluppo.Tale strabismo potrebbe rappresentare un freno per gli ETS nel cogliere tutte le potenzialità insite nel PNRR. Il richiamo all’art.55 del CTS, che il Presidente del Consiglio Draghi ha fatto nel suo discorso programmatico alla Camera , dovrebbe fungere da stella polare per l’utilizzo delle risorse del PNRR, attivando da subito le procedure dell’amministrazione condivisa: coprogrammazione,coprogettazione e accreditamento. I primi segnali circa l’impiego della quota di risorse già versata dalla UE all’Italia, non sono incoraggianti. Si percepisce il Terzo settore sempre come fornitore e non come partner delle amministrazioni pubbliche. Ma la via collaborativa tra ETS e PA ha la stessa dignità di quella concorrenziale e ,anzi, può essere privilegiata proprio per quella comunanza di scopo tra ETS e PA riconosciuta dalla sentenza della Corte Costituzionale del giugno 2020. Le risorse aggiuntive appostate per la non autosufficienza, per il servizio civile, per la povertà educativa minorile, per l’utilizzo degli immobili confiscati alle mafie, per la formazione duale, per il welfare di comunità, per l’housing sociale, per il ricupero delle periferie ( solo per citare alcuni dei capitoli della Missione 5 del PNRR) debbono essere spese prevalentemente non attraverso bandi tradizionali ma avvalendosi delle procedure dell’amministrazione condivisa.

L’attuazione rapida e completa della Riforma, nonché una scelta di metodo innovativa (agganciata agli art.55 e 56 del Codice) nella gestione del PNRR, potrebbero mettere in condizione il Governo insieme agli ETS di presentarsi a Bruxelles con le carte in regola per essere tra i protagonisti del Piano di azione dell’economia sociale. Poiché l’Italia è l’unico Paese della UE ad avere una normativa unitaria sul Terzo settore, siamo nelle condizioni di diventare un soggetto trainante per la creazione di un ecosistema adeguato e forte per lo sviluppo del “terzo pilastro “ a livello europeo.

articolo di Luigi Bobba 06 pubblicato su Vita.it del ottobre 2021

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