In questo episodio Luigi Bobba – presidente della fondazione Terzjus, ex sottosegretario al Ministero del lavoro e delle politiche sociali e presidente nazionale delle ACLI – ci accompagna alla scoperta del mercato del lavoro attuale e delle potenzialità della formazione professionale come strumento per conciliare le nuove necessità della realtà produttiva.
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Primo Maggio: dov’è la festa?
GIOVEDÌ 28 APRILE 2022, ore 16,30/18,30
CNEL Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro
Viale David Lubin, 2 – Roma
Primo Maggio: dov’è la festa?
Relazioni
La memoria: il Primo Maggio nella storia del lavoro e dei lavoratori, Walter MAROSSI, ricercatore in Storia del movimento operaio, fondazione Bruno Buozzi
L’attualità: il Primo Maggio è ancora tra noi? Mimmo CARRIERI, già professore ordinario di Sociologia Economica e del lavoro, università La Sapienza, Roma
Intermezzo
TRE CANTI DEL LAVORO – GLI SCARIOLANTI
Intervengono alla Tavola rotonda
Giorgio BENVENUTO presidente fondazione Bruno Buozzi
Luigi BOBBA già presidente Acli
Enzo MATTINA già segretario confederale Uil e parlamentare
Giuliana NUVOLI professore di Letteratura Italiana, università degli studi di Milano
Tiziano TREU presidente Cnel
Modera
Luigi TROIANI autore e curatore di La festa e la memoria – Il Primo Maggio dei lavoratori
Per informazioni e inviti all’iniziativa rivolgersi a:
Fondazione Bruno Buozzi – tel. 066798547 – email: fbb@fondazionebrunobuozzi.it
Sbrissa: «La formazione professionale, chiave per ridurre il mismatch tra scuola e lavoro»
«Parliamo di lavoro del futuro, ma quel lavoro è già qui. Per capirlo, basta guardare il modello vincente della formazione professionale», spiega l’amministratore delegato di Enaip Veneto. Più che un disequilibrio tra domanda e offerta, aggiunge, c’è una percezione errata da parte di chi «ancora pensa che i tecnici siano lavoratori di serie B, mentre numeri e dati dimostrano il contrario»
«La tecnica è bellezza e il lavoro professionale è il mix vincente di tecnica, bellezza e competenza». Giorgio Sbrissa è Amministratore delegato di Enaip Veneto e dal marzo, scorso, presidente di Forma Veneto, l’associazione regionale degli enti di formazione professionale di ispirazione cristiana, di cui fanno oggi parte Cnos-Fap Veneto (Salesiani), Ficiap Veneto, Enaip Veneto, Fondazione San Nicolò, Fedform Veneto, Ciofs-FP, Irigem e Centro Produttività Veneto. Sbrissa parla con grande passione di «quell’enorme bacino di capacità di generare futuro che è la formazione professionale». Un tema, questo, che accanto al rapporto tra scuola e società, tra scuola e formazione e tra formazione e lavoro è al centro del numero di settembre di Vita.
Formazione a misura d’impresa e apprendistato, le due sfide per ripartire
Il bagno di realtà a cui ci hanno obbligato i dati sul mercato del lavoro di aprile diffusi da Istat apre non poche prospettive sull’economia italiana dei prossimi mesi. Innanzitutto perché cadono alcuni tabù ai quali ci si era quasi abituati, primo tra tutti quello secondo il quale «nessuno perderà il posto di lavoro».
leggi l’articolo dei Francesco Seghezzi su Il Sole 24 Ore del 11 giugno 2020
Le esperienze di formazione in azienda devono ripartire
Per tutte queste ragioni, ENGIM ritiene sia FONDAMENTALE far ripartire, insieme alle imprese, anche le attività di alternanza e tutte le forme di tirocinio, tipiche della formazione professionale. Tale scelta non avrà il solo scopo di supportare e facilitare la ripresa delle attività delle imprese, ma anche di introdurre forme di revisione ed innalzamento delle competenze (Reskilling & Upskilling) rivolte alle persone che a causa dell’emergenza economica incontreranno molte difficoltà a entrare o a restare nel mercato del lavoro.
leggi l’articolo di Fondazione ENGIM del 27 Aprile 2020
Le esperienze di #formazione in #azienda devono ripartire#formazioneprofessionale #sistemaduale #formazionecontinua #apprendistato #tirocinio #COVID19 https://t.co/ADuVSTO4X7@formafp @MinLavoro @sole24ore @Avvenre_Nei @repubblica @Corriere @corzunino @ItaliaOggi pic.twitter.com/oJwLG71HuD
— ENGIM Italia (@EngimItalia) April 27, 2020
“Nel 2018 solo 439mila bambini, il minimo storico dall’Unità d’Italia”
Continua il calo delle nascita in Italia, che si tradurrà in un progressivo svuotamento del mercato del
#lavoro con conseguenze enormi che facciamo finta di non vedere. Nel 2018 solo 439mila bambini, il minimo storico dall’Unità d’Italia. -18 mila rispetto al 2017 (-4,0%).
Continua il calo delle nascita in Italia, che si tradurrà in un progressivo svuotamento del mercato del #lavoro con conseguenze enormi che facciamo finta di non vedere.
Nel 2018 solo 439mila bambini, il minimo storico dall’Unità d’Italia. -18 mila rispetto al 2017 (-4,0%). pic.twitter.com/AbiWSZ8RpJ
— Francesco Seghezzi (@francescoseghez) July 3, 2019