Covid, Fosti: “il disagio cresce, ora più reti di sostegno”

Il presidente di Fondazione Cariplo, intervistato da Carlo Verdelli per L’Economia del Corriere della Sera, richiama la necessità di guardare avanti e costruire le misure del futuro.

“Il presente che stiamo vivendo fa paura. Ma credo che serva guardare avanti. Ci sarà un dopo, anche se adesso è difficile pensarlo, e bisogna cominciare a costruirlo. Governo e istituzioni prendano le decisioni necessarie e lavorino per rispondere all’enorme bisogno di fiducia delle nostre persone“.

A dirlo è Giovanni Fosti, Presidente di Fondazione Cariplo, in una intervista rilasciata a L’Economia del Corriere della Sera. Nel suo dialogo con Carlo Verdelli Fosti ha evidenziato come sia necessario un “vaccino sociale” per affrontare questo virus. In questo senso la Fondazione Cariplo si sta impegnando per moltiplicare le reti di sostegno.

leggi l’articolo di Secondo Welfare del 26 ottobre 2020

leggi l’intervista completa su L’Economia del Corriere della Sera del 25 ottobre 2020

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Apprendistato e tirocini: cosa aspettiamo a fare la stessa cosa utilizzando le risorse di Next Generation Eu?

Cosa aspettiamo a fare la stessa cosa utilizzando le risorse di Next Generation Eu?

 

Luigi BobbaApprendistato e tirocini: cosa aspettiamo a fare la stessa cosa utilizzando le risorse di Next Generation Eu?
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Luigi Bobba: Perché è necessario nel 2020 arrivare a un concetto di inclusione globale? Qual è il valore, quali i risultati attesi?

Credo che la crisi pandemica che abbiamo vissuto negli ultimi mesi abbia messo in luce l’opportunità, anzi la necessità, di un principio radicale di giustizia sociale. Se guardiamo alla crisi  non con parametri buonisti (“andrà tutto bene”, “riprenderemo come prima”, …) o come una semplice parentesi che non metterà in discussione i valori che hanno guidato l’ordine mondiale sino ad oggi, allora apparira’ chiaro che il principio di inclusione debba essere globale e non riferito unicamente ad un paese o ad una o più categorie sociali. L’uscita dalla crisi non potrà che essere “insieme”, ovvero rimettendo in discussione alcuni cardini del  nostro sistema economico e sociale.

leggi la mia intervista sul sito di Gruppo TIM

 

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Marta Cartabia: «Diversità e pluralismo, la ricchezza del diritto»

leggi l’intervista a Marta Cartabia sul Messaggero del 13 settembre 2020

 

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Bobba: così la riforma del Terzo Settore può incoraggiare la filantropia di impresa

Le novità normative e l’emergenza Covid-19 stanno mostrando il valore di un mondo che finora è apparso poco significativo per dimensioni e ruolo, ma che può fornire un contributo importante al nostro Paese

Fondazione Bracco, in collaborazione con Percorsi di secondo welfare, ha deciso di promuovere un ciclo di approfondimenti sulle Fondazioni di impresa italiane coinvolgendo osservatori privilegiati, studiosi ed esperti di varie discipline. L’obiettivo, alla luce delle nuove e complesse sfide sociali sollevate dalla pandemia di Covid-19, è ragionare trasversalmente sul ruolo che le Corporate Foundations del nostro Paese potranno giocare nel prossimo futuro, inserendo tali riflessioni in un una cornice analitica il più possibile ampia e articolata.

Nell’ambito di tale iniziativa abbiamo chiesto a Luigi Bobba di raccontarci in che modo la filantropia di impresa si inserisce nel più ampio quadro della riforma del Terzo Settore. Bobba, già portavoce del Forum Terzo Settore e Presidente delle ACLI, dal 2014 al 2018 è stato Sottosegretario di Stato al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali con delega per il Terzo Settore, ed è stato uno dei principali artefici della riforma. Pochi mesi fa ha dato vita a Terzjus, Osservatorio che intende attraverso attività di studio e ricerca intende favorire la comprensione e un’efficace applicazione del nuovo “diritto comune del Terzo Settore” stabilito nato proprio dalla riforma.

leggi l’intervista su Secondo Welfare del 4 settembre 2020

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Chi prende in giro il Terzo settore? Le ipocrisie e i falsi alleati

Il capitale sociale del Paese durante la crisi ha fatto la differenza, ma ha falsi alleati e molte criticità sono irrisolte. La Riforma non è del tutto attuata e manca una politica specifica sulla «social economy» su cui l’Europa ha messo attenzione

A parole sono tutti d’accordo. Il capitale sociale italiano è la polizza assicurativa del Paese e il volontariato la spina dorsale della cittadinanza. Il Bene però ha due nemici: il conformismo e l’ipocrisia. E, dunque, troppi falsi alleati. Nel momento in cui Buone Notizie, dopo la pausa estiva, riprende il suo percorso, vorremmo rivolgere al governo e alla maggioranza che lo sostiene una semplice domanda. «Il futuro del Terzo Settore è tra le vostre priorità o lo state soltanto prendendo in giro con false promesse e pacche sulle spalle?». Chiediamo scusa per la brutalità del quesito ma spesso la sintesi estrema è indispensabile alla chiarezza.

leggi l’articolo di Ferruccio De Bortoli su Corriere Buone Notizie del 31 agosto 2020

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Borgomeo: «Ripartire da un nuovo paradigma: la centralità del Terzo Settore»

«Il rafforzamento, in chiave territoriale, delle esperienze e dei soggetti, il tema delle competenze, la finanza d’impatto e una nuova coscienza dell’intero settore a percepirsi come attore politico». Sono questi per il presidente della Fondazione CON IL SUD le sfide, le prospettive ed i percorsi da intraprendere da parte del Terzo settore in questa epoca di Covid

leggi l’articolo di Carlo Borromeo su Vita.it del 21 agosto 2020

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Il debito buono si può fare. L’agenda Draghi declinata dal prof. Fortis

L’economista della Cattolica e della Fondazione Edison: inutile vivacchiare, indebitarsi in modo produttivo vuol dire investire, fare porti, Alta Velocità e scuole, anche ricorrendo al Mes. Rubare il futuro ai giovani? Serve una prospettiva, a che serve studiare legge se la giustizia non funziona?

leggi l’articolo su Formiche.net del 19 agosto 2020

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Incertezza e responsabilità, l’intervento di Mario Draghi al 41° Meeting

12 anni fa la crisi finanziaria provocò la più grande distruzione economica mai vista in periodo di pace. Abbiamo poi avuto in Europa una seconda recessione e un’ulteriore perdita di posti di lavoro. Si sono succedute la crisi dell’euro e la pesante minaccia della depressione e della deflazione. Superammo tutto ciò.

leggi l’intero intervento sul sito del Meeting di Rimini 2020

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Senza Terzo settore non si esce dalla crisi

In questa crisi del Covid-19, che ci sta perseguitando dal 21 febbraio scorso, due dimensioni hanno attratto la quasi totalità delle attenzioni da parte sia dei soggetti pubblici istituzionali sia della politica e degli stessi cittadini: la dimensione sanitaria e quella economico-finanziaria. Nessuno potrà mai negare che si tratti di dimensioni di centrale rilevanza, ma sono le sole che devono essere prese in considerazione?

leggi l’articolo di Stefano Zamagni, Presidente della Commissione Scientifica di AICCON

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