Luigi Bobba alla presentazione del Terzjus Report a Napoli, 4 novembre ore 15:30

Sarà presentato venerdì 4 novembre 2022, alle ore 15.30, a Napoli presso la sede della Fondazione Banco di Napoli, a Palazzo Ricca in via del Tribunali 213 a Napoli, il 2° rapporto della Fondazione TerzjusDal non profit al Terzo Settore. Una riforma in cammino“.

Quello su iniziativa della Fondazione Banco di Napoli, Venerdì 4 novembre 2022 alle 15:30 a Palazzo Ricca in via del Tribunali 213 a Napoli, è il primo degli incontri territoriali in presenza per la presentazione del 2° Rapporto della Fondazione Terzjus

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L’impatto sociale nell’opera delle Figlie di Maria Ausiliatrice nella società civile di oggi e di domani.

L’IMPATTO SOCIALE NELL’OPERA DELLE FIGLIE DI MARIA AUSILIATRICE NELLA SOCIETÀ CIVILE DI OGGI E DI DOMANI

Intervento di Luigi Bobba alla manifestazione per i 150 anni della Fondazione delle FMA – Torino 12 ottobre 2022

Ricorrendo questo 150esimo anniversario della fondazione delle FMA (Figlie di Maria Ausiliatrice) mi è venuto in mente un aforisma attribuito al Presidente americano Abramo Lincoln: “ Non sono gli anni che contano della tua vita, ma la vita che metti in quegli anni”.

Ecco di vita le FMA in questi 150 anni ne hanno messa molta, nuove opportunità di vita con la formazione dei giovani al lavoro, sostenendo chi arranca sulle strade della vita, incoraggiando chi è rassegnato e insoddisfatto della propria vita, aprendo gli occhi e il cuore ad una speranza nella vita oltre la morte. E dunque questo anniversario è una celebrazione,non tanto per guardare ad un passato fatto di opere grandi e straordinarie, ma un invito a guardare al presente e a proiettarsi nel futuro.

La mia è solo una breve testimonianza personale di come ho incontrato le FMA nel ramo di attività che prima don Bosco e poi Madre Mazzarello hanno loro assegnato: l’educazione dei giovani, la formazione professionale, ovvero le opere inquadrate oggi nel CIOFS, Centro Italiano Opere femminili Salesiane.

Già la sigla -CIOFS- appare più leggera, quasi musicale rispetto a quella più quadrata dei confratelli maschi che operano nello stesso campo con il CNOS. Forse un segno distintivo di quel “genio femminile” di cui aveva parlato Giovanni Paolo II. Ecco proprio negli anni – prima nella responsabilità nazionale delle Acli e dell’Enaip e poi in quella politico parlamentare – è maturata una relazione di amicizia e di stima che continua tuttora.

E allora mi sono interrogato sulla parola chiave del titolo di questo panel: “impatto”. Vengono subito in mente le orme, le tracce, i segni, le opere che lasciamo nelle nostre comunità. Tracce e segni che ho colto sia direttamente nella mia realtà territoriale di appartenenza (sr. Egidia); sia in quella piemontese (sr. Silvana): sia infine in quella nazionale (sr. Manuela, sr. Lauretta e sr. Angela). Tracce, segni, opere da riconoscere non come rendita di un passato glorioso, ma come indicatori di un futuro possibile e desiderabile. Se vogliamo parlare ai ragazzi e alle ragazze di oggi e di domani, serve saper riscoprire la fecondità del carisma delle origini in questa società che è diventata complessa e globale, liquida e in polvere, interconnessa ma frammentata, digitale ma a rischio di incomunicabilità. È lì che si misura la capacità di generare opere inedite o di immettere nuova vita in quelle che hanno fatto grande e bella la vostra storia.

Così ho provato a fare memoria delle tracce che ho riconosciuto, seguito e che possono fungere da guida, da orientamento per il futuro.

Primo: quella speciale attenzione alle persone “giovani”, non è mai venuta meno. Anche oggi che i giovani non sono più al centro dell’attenzione. Un’attenzione particolare riservata a quelli che sono meno favoriti, più a rischio, dimenticati. Per le FMA non ci sono persone da dimenticare. Anzi proprio a loro è riservata una cura speciale, un sostantivo che ben si associa ad una lettera della vostra sigla.

E poi l’apertura al nuovo non per inseguire o peggio santificare ciò che è nuovo. Ma apertura come capacità di calarsi nelle contraddizioni della storia, in particolare dei giovani che incontrate; di calarsi dentro ai mutamenti del lavoro e delle professioni, delle tecnologie come anche delle metodiche educative e di comunicazione. La fedeltà al carisma infatti non può essere una reliquia da esporre nelle grandi occasioni. Ma una sorgente generativa di nuova vita per chi si misura costantemente con il contesto, di chi non si mette sulla difensiva, ma prova a riattualizzarlo nel qui ed ora, laddove è stato chiamato a realizzare la propria vocazione.

E infine l’orizzonte europeo. Questa celebrazione si tiene a ridosso del 34esimo seminario di formazione europea. Già quel numero – 34 – dice che non si tratta di una moda degli ultimi anni, ma di una scelta, di un profilo distintivo nel promuovere, fare, organizzare la formazione professionale e al lavoro. La VET è entrata nel vostro Dna in quanto:
– come vocazione, affinamento e valorizzazione delle proprie capacità elettive;
– come education, conoscenza e capacità di apprendere;
– come training, maturazione di competenze riconoscibili e riconosciute.

Dunque questa capacità di tenere ben chiara la prospettiva europea – prima di molti altri – è un segno caratteristico che ben esprime quel carisma salesiano di stare laddove si guarda non al passato, ma al futuro. Così la FP può diventare esperienza di Europa anche per molti ragazzi che non hanno mai varcato i confini del proprio territorio familiare e amicale. Un allargamento di confini che non si è fermato alla frontiera europea ma che incarna il carisma educativo salesiano anche nei paesi del Sud del mondo. Sono, in questi giorni, di ritorno dal Mozambico. E anche lì ho incontrato sorelle e fratelli salesiani pronti a giocare la propria vocazione accanto a quel formidabile potenziale di cambiamento che sono i giovani in quei paesi.

Ecco questi tre segni-vicinanza a chi è dimenticato, apertura al nuovo e orizzonte europeo danno la misura dell’impatto delle opere delle FMA che ho conosciuto. A tutte loro un grazie di cuore per la loro testimonianza gioiosa e fedele.

 

Luigi BobbaL’impatto sociale nell’opera delle Figlie di Maria Ausiliatrice nella società civile di oggi e di domani.
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Presentazione del TERZJUS REPORT 2022, Roma 21 settembre ore 10

TERZJUS REPORT 2022: “Dal non profit al Terzo settore. Una riforma in cammino”

Mercoledì 21 Settembre – ore 10
Sala Angiolillo, Palazzo Wedekind – Piazza Colonna – ROMA

PROGRAMMA

ore 10 – Registrazione partecipanti
ore 10.30 – Apertura dei lavori: Luigi Bobba – Presidente Terzjus

Saluti istituzionali
Maria Luisa Gnecchi – Vicepresidente INPS
Giovanni Quaglia – Presidente Consulta delle Fondazioni di origine bancaria del Piemonte e della Liguria
Alessandro Lombardi – Direttore Generale del Terzo Settore e della responsabilità sociale delle imprese al Ministero del Lavoro

2° Rapporto sullo stato e l’evoluzione del diritto del terzo settore in Italia: una sintesi
Antonio Fici – Direttore Scientifico Terzjus

Primo focus
Terzjus report 2022: Uno sguardo dall’interno. Confronto tra le reti associative, di rappresentanza e di servizio
introduce e modera: Gabriele Sepio – Segretario Generale Terzjus
partecipano:
Vanessa Pallucchi – Portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore
Stefania Mancini – Presidente Assifero
Chiara Tommasini – Presidente CSVnet
Eleonora Vanni – Coordinamento settore cooperative sociali – Alleanza Cooperative Italiane

Secondo focus
Terzjus Report 2022: uno sguardo dall’esterno. Come i media e la stampa raccontano il Terzo settore
Introduce e modera: Sara Vinciguerra – Responsabile comunicazione Terzjus
Maria Carla De Cesari – Caporedattore Il Sole 24ore
Stefano Arduini – Direttore VITA
Elisabetta Soglio – Responsabile Corriere Buone Notizie
Marco Girardo – Responsabile di Economia Civile inserto di Avvenire
Roberto Natale – Direttore Rai per la Sostenibilità

Conclusioni
Conclusioni e proposte per il 2023
Luigi Bobba – Presidente Terzjus

Per l’accesso a Palazzo Wedekind è necessario prenotarsi entro sabato 17 settembre a info@terzjus.it

L’evento potrà essee seguito anche in diretta sul canale YouTube di Terzjus

Luigi BobbaPresentazione del TERZJUS REPORT 2022, Roma 21 settembre ore 10
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Le potenzialità della formazione professionale come strumento per conciliare le nuove necessità della realtà produttiva

In questo episodio Luigi Bobba – presidente della fondazione Terzjus, ex sottosegretario al Ministero del lavoro e delle politiche sociali e presidente nazionale delle ACLI – ci accompagna alla scoperta del mercato del lavoro attuale e delle potenzialità della formazione professionale come strumento per conciliare le nuove necessità della realtà produttiva.
Visita il sito https://www.enaiplombardia.eu/

Luigi BobbaLe potenzialità della formazione professionale come strumento per conciliare le nuove necessità della realtà produttiva
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Save the date: Roma, 21 settembre, presentazione del TERZJUS REPORT 2022

“Dal non profit al Terzo settore”: presentazione del TERZJUS REPORT 2022

SAVE THE DATE
Per l’accesso a Palazzo Wedekind è necessario prenotarsi a info@terzjus.it
Luigi BobbaSave the date: Roma, 21 settembre, presentazione del TERZJUS REPORT 2022
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Elezioni 2022: l’agenda della Società Civile per il bene comune. Luigi Bobba firma l’appello

Elezioni 2022: l’agenda della Società Civile per il bene comune 

Siamo cittadine e cittadini esponenti di quella società civile che è la spina dorsale di questo paese ed ogni giorno affronta la sfida di creare valore e valori nelle fabbriche, nelle aziende agricole, nel terziario, nelle scuole, nelle università, nelle imprese sociali, nel volontariato e nella vita associativa di questo paese. 

Siamo consapevoli sia della rilevanza e dell’eccezionalità di questa fase storica,  che dei rischi connessi  a questo delicato passaggio verso le prossime elezioni, per questo i vogliamo a nostro modo “scendere in campo” ed essere protagonisti di questa stagione rendendo chiara e manifesta le nostre proposte,  invitando così le forze politiche ad una competizione virtuosa. 

La crisi e le settimane di campagna elettorale che ci aspettano rischiano da una parte di alimentare odio, rabbia e conflitti partigiani tra i più militanti e dall’altra di spingere ai margini le persone ragionevoli e sensibili generando disaffezione e rassegnazione.

Per questo sentiamo l’urgenza di promuovere, un’alleanza trasversale e inclusiva per connettere movimenti sociali, esperienze civiche, energie imprenditoriali, risorse intellettuali e morali e le migliori esperienze politiche locali.

Un luogo politico di relazioni inclusive e di pensiero in cui poter sognare e guardare lontano come Paese insieme a quelle aree politiche del mondo che scommettono sulla pace e i diritti umani, dove le tensioni sociali vengano ricomposte con scelte concrete. Occorre costruire qualcosa di più grande, che recuperi la fiducia, ormai perduta, dei cittadini. La politica deve essere pensata nelle forme del terzo millennio, abbandonando schemi e procedure novecentesche, ormai morte per sempre.

In questa ora della storia occorre essere forti e lucidi. La mèta è (ri)partire. Ciascuno porti il proprio mattone per costruire la casa comune. La classe politica ha bisogno di nuove persone competenti e coraggiose, capaci di liberare speranza e sogni.

In ogni caso, faremo la nostra parte il 25 settembre andando a votare ed invitando tutti a farlo, senza ordini di scuderia e con libertà di coscienza, da persone libere quali siamo, non rinunciando a collaborare con chi, in modo credibile, riteniamo si avvicinerà di più all’idea di paese per cui ci impegniamo ogni giorno attraverso le nostre attività e su cui crediamo fermamente si giochi il futuro del nostro paese.

Non possiamo costruire il “futuro del passato” e pertanto a chi si sta attivando per diventare parte della classe politica eletta nel nostro Parlamento chiediamo alcune cose molto semplici.

Innanzitutto un principio di fondo, quello della sussidiarietà, ossia di riconnettersi con le energie della società civile perché è questo il modo più fertile e generativo di fare politica. Ciò significa che in moltissimi ambiti e settori della vita pubblica non è necessario reinventare tutto dall’alto ricominciando sempre da zero, ricostruendo e duplicando strutture quanto piuttosto riconoscere socraticamente di “non sapere e non poter fare da soli”, avendo la saggezza di attingere all’enorme giacimento di esperienze, competenze e buone pratiche che sono la vera immensa ricchezza del nostro paese. 

Le forze politiche che noi sosterremo saranno quelle in grado di riconoscere innanzitutto che la prima risorsa da valorizzare è dunque quella della persona e della sua espressività: la cittadinanza attiva è l’unica linfa che può dare forza e vitalità alla nostra democrazia. Affinché i cittadini non siano solo rancorosi leoni da tastiera ma si sentano protagonisti e costruttori delle comunità e del progresso civile dei territori la nuova classe politica eletta deve promuovere con convinzione e forza tutti quei processi di cittadinanza attiva e di mutualismo che oggi rendono vivo e vitale il paese: dalla co-programmazione e coprogettazione tra amministrazioni pubbliche società civile e reti del terzo settore, promossa come approccio più generativo dalla Corte Costituzionale in una recente sentenza, che costruisce welfare e servizi di cura del futuro, allo sviluppo delle comunità energetiche ai percorsi di consumo e risparmio responsabile. Tutto ciò insomma che ci trasforma da vittime sacrificali di eventi che si giocano sopra le nostre teste a coprotagonisti e costruttori consapevoli del nostro futuro.

In campo internazionale chiediamo al prossimo parlamento e governo un ancoraggio e un contributo attivo a quella politica europea, costruita nel tempo grazie al contributo prezioso di tanti nostri esponenti e statisti, che negli ultimi tempi ci ha offerto lo scudo solidissimo di una Banca Centrale e di istituzioni che hanno guidato il paese attraverso le tempeste dello shock pandemico con una navigazione sicura sui mercati finanziari e hanno messo a disposizione con il PNRR nel periodo economico più difficile dal secondo dopoguerra ad oggi risorse ingenti superiori a quelle del piano Marshall, unite ad uno stimolo prezioso e fondamentale per noi ad usare in modo intelligente e a non sprecare gli investimenti realizzati. Risorse da non sprecare e attorno alle quali si giocano molte importanti partite del nostro futuro nel campo delle infrastrutture, dell’energia, del lavoro e della cura.

Nel campo della scuola e del lavoro chiediamo un impegno ad investire con decisione su formazione continua e percorsi di riqualificazione rapidi ed efficaci in un mondo sempre più difficile dove viviamo il paradosso della compresenza di centinaia di migliaia di posti di lavoro vacanti per i quali non si trovano le competenze necessarie e milioni di giovani che non lavorano né studiano. Serve una battaglia comune sul “lavoro dignitoso” quello che non solo rispetti la dignità della persona ma la faccia fiorire. 

Chiediamo inoltre risposte che abbiano l’intelligenza di costruire condizioni che rendano possibile un lavoro libero, creativo, partecipativo e solidale tenendo conto dei vincoli della società globale e delle possibili contromosse che delocalizzazione e concorrenza internazionale sleale sui diritti del lavoro e la tutela dell’ambiente possono generare vanificando i nostri interventi e perpetuando la logica della corsa al ribasso di una concorrenza globale che si gioca solo su costi e prezzi e non anche su dignità del lavoro e tutela dell’ambiente. Per questo guardiamo con grande interesse al nuovo importante passo in avanti del parlamento europeo che votando il meccanismo di aggiustamento alla frontiera (Border Adjustment Mechanism) ha per la prima volta messo in campo meccanismi che penalizzano la concorrenza sleale.

Serve un Welfare umano, non solo ripensato e rafforzato ma capace di protezione e riscatto degli ultimi. Per questo riteniamo fondamentale continuare a lavorare al miglioramento di reti di protezione efficaci e ben funzionanti contro la povertà e gli shock sempre più frequenti che rischiano di far precipitare fasce sempre più vaste della popolazione in condizioni di fragilità e bisogno, ma che al contempo non devono scoraggiare né disincentivare il reinserimento nel mondo del lavoro. Tenendo sempre a mente che la soddisfazione e ricchezza di senso del vivere non dipendono dall’essere terminali permanenti della beneficienza ma dal poter contribuire con il proprio impegno al progresso personale, familiare e civile.

Sul fronte della sfida climatica ed ecologica chiediamo un impegno vero ad intercettare quel futuro ormai alla portata di mano viste le traiettorie del progresso tecnologico globale, fatto di produzione diffusa e partecipata di energia da fonti rinnovabili che ci assicuri una vera indipendenza energetica da poteri stranieri. Salute, clima, convenienza di prezzo, protezione da rischi e volatilità ed indipendenza energetica spingono tutti nella stessa direzione di un futuro fatto di imprese in grado di ridurre significativamente i loro costi di produzione e di aumentare la loro competitività diventando auto produttrici di energia,  di comunità energetiche, di agrivoltaico, di edifici pubblici che, a cominciare dalle scuole, sfruttino da subito il loro enorme potenziale di produzione di energia da fonti abbondanti e liberamente disponibili che non dipendono da accordi con paesi stranieri. Se il breve periodo sarà necessariamente e realisticamente fatto anche di altro chiediamo al governo di non indugiare e di non perdere il treno del futuro. Solo una politica rigenerata sarà capace di gestire le transizioni ascoltando e non contrapponendo il grido della terra con quello dei poveri. 

Nei settori del welfare e della cura, sempre più importanti in una società dove le fragilità e le marginalità purtroppo crescono, chiediamo di fare tesoro delle migliori esperienze sul campo che centrano gli interventi sulle dimensioni dell’ascolto e della relazione che, sono capaci di far incontrare domanda ed offerta di cura ed offrono a persone in condizioni di fragilità e disagio percorsi di attivazione in grado di restituire dignità ed orgoglio perché offrono occasioni di riscatto che valorizzano tutte le loro possibilità di contribuire alla comunità. Elementi in comune che troviamo ed abbiamo appreso tra gli altri nel corso di questi anni nelle esperienze di budget di salute per la disabilità psichica, del lavoro in carcere che riduce la recidiva e nei percorsi di longevità attiva. 

Qualcuno potrebbe domandarsi per quale motivo se abbiamo consapevolezza della gravità del momento, valori ed idee non affrontiamo direttamente la sfida politica. Se questo ovviamente può e deve essere possibile e lodevole per ciascuno di noi preso singolarmente la risposta è molto semplice. Facciamo con passione e riteniamo serio ed importante il nostro lavoro, pensiamo sia fondamentale continuare a svolgerlo per costruire un ecosistema sociale forte, ricco e vitale, solidale e coeso che consentirà al nostro paese di essere resiliente e continuare sul cammino di progresso civile nonostante gli shock dell’economia e della politica. Non abbiamo l’arroganza di pensare di essere superiori o capaci di sostituire la classe politica e riteniamo che la via più generativa in questa fase sia proprio quella di offrire domani il nostro contributo di cooperazione e coprogettazione ma già oggi lo stimolo a muovere nella direzione desiderata.

Il successo del nostro appello non si misurerà con le percentuali di voto di questa o di quell’altra forza quanto piuttosto con la capacità di convincere le forze politiche a sposare (misurandone domani l’effettiva realizzazione) un’agenda semplice che raccoglie aspettative e desideri di tutti coloro che ogni mattina si svegliano e s’impegnano per costruire un paese e una comunità migliori. 

Un’agenda desiderabile e realmente trasformativa. 

(166) Primi firmatari individuali 

Marco Aleotti

Giuditta Alessandrini

Albina Ambrogio

Maurizio Ambrosini

Stefano Arduini

Azio Barani

Anna Barbara

Alfonso Barbarisi

Pietro Barbieri

Andrea Battaglia

Leonardo Becchetti

Francesco Belletti

Marco Bentivogli

Maurizio Bergia

Giusi Biaggi

Livio Bertola

Luigi Bobba

Valentino Bobbio

Gianfranco Bologna

Riccardo Bonacina

Alessandra Bonoli

Sabrina Bonomi

Ivana Borsotto

Gianni Bottalico

Umberto Bovani

Stefania Brancaccio

Renato Briganti

Paolo Brogi

Mario Bruno

Luigino Bruni

Marco Bussone

Sandro Calvani

Maurizio Cantamessa

Davide Caramella

Roberto Casali

Mariangela Cassano

Silvia Cataldi

Ilaria Catastini

Gianfranco Cattai

Massimo Cermelli

Vittorio Coda

Luca Corazzini

Franz Coriasco

Padre Renato Chiera

Emma Ciccarelli

Francesco Cicione

Gianni Cicogna

Fabrizio Coccetti

Carla Collicelli

Don Virginio Colmegna

Stefano Comazzi

Francesca Corrao

Liliana Cosi

Massimiliano Costa

Marco Cremisini

Pinella Crimì 

Cecilia Dall’Oglio

Piervirgilio Dastoli

Giancarlo Debernardi

Luca De Biase

Riccardo De Facci

Alberto Felice de Toni

Pompeo della Posta

Francesca delle Vergini

Enzo d’Anna

Paolo De Maina

Giuseppina de Simone

Pasquale de Sole

Marco Didier

Alessandro Distante

Simona Di Ciaccio

Johnny Dotti

Marco Dotti

Flavio Felice

Francesco Ferrante

Alberto Ferrari

Daniele Ferrocino

Onelio Onofrio Francioso

Marco Frei

Elisa Furnari

Marina Galati

Gianluca Galletti

Fabio Gallo

Francesco della Giacoma

Elena Granata

Francesco Gagliardi

Marco Gargiulo

Claudio Gennero

Chiara Giaccardi

Maria Letizia Giorgetti Emanuela Girardi

Luca Gion

Giuseppe Guerini

Benedetto Gui

Rodolfo Guzzi

Marta Innocente

Maria Antonietta Intonti

Nuccio Iovene

Luca Jahier

Beppe Lanzi

Antonio Longo

Roberto Lo Russo

Mauro Magatti

Marcella Mallen

Marco Marchetti

Edoardo Marelli

Liviana Marelli

Alessandro Marescotti

Francesco Marsico

Alberto Mattioli

Mario Mauro

Massimo Mauro

Eugenio Mazzarella

Emanuela Megli

Guido Memo

Alessandro Miani

Franco Miano

Michele Michelotti

Gianni Milone

Silvio Minnetti

Eduardo Missoni

Sonia Mondin

Alessandro Morcione

Piergiuseppe Morone

Francesco Naso

Luigi Nodari

Andrea Olivero

Peppe Pagano

Edoardo Patriarca

Gabriele Pecchioli

Vittorio Pelligra

Paolo Perticaroli

Pier Luigi Petrillo

Prisco Piscitelli

Gianni Pompermaier

Ernesto Preziosi

Filippo Provenzano

Paolo Puppo

Dario Quarta

Marco Randellini

Ermete Realacci

Cristina Riccardi

Giorgio Ricchiuti

Stefania Ridolfi

Fausto Rinaudo

Eleonora Rizzuto

Daniele Rocchetti

Massimo Roj

Francesco Romizi

Alessandro Rosina

Ettore Rossi

Roberto Rossini

Giorgio Santini

Marianella Sclavi

Marcello Signorelli

Sabina Siniscalchi

Pierluigi Stefanini

Giulio Tarro

Tiziano Treu

Raffaele Troilo

Franco Vaccari

Paolo Venturi

Mauro Vergari

Santo Versace

Ivan Vitali

Flaviano Zandonai

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Terzjus diventa Fondazione. L’assemblea dei soci ha confermato Presidente Luigi Bobba

L’Osservatorio giuridico del Terzo settore si trasforma in Fondazione e annuncia per settembre la pubblicazione del “Terzjus Report 2022”. L’assemblea dei soci ha confermato il Presidente Luigi Bobba (foto), il segretario generale Gabriele Sepio, il direttore scientifico Antonio Fici e ha nominato il sindaco revisore nella persona di Matteo Pozzoli

Dopo due anni di vita e di attività, Terzjus – l’osservatorio giuridico del Terzo settore – si trasforma e, da associazione, prende la forma di Fondazione e presenterà la richiesta all’ufficio del RUNTS della Regione Lazio per essere iscritto alla sezione “Altri ETS”.

La compagine dei soci ha deliberato la trasformazione alla presenza del notaio Nicola Riccardelli al fine di consolidare la struttura e le attività già in essere ma soprattutto per meglio rispondere allo scopo sociale per cui Terzjus era nato: essere uno strumento di studio, ricerca, approfondimento e proposta sul nuovo diritto del terzo settore con una prevalente attenzione alla riforma che ha interessato il vasto campo delle organizzazioni associative, di volontariato e fondazionali nonché’ al mondo delle imprese sociali e della filantropia.

Alla Fondazione Terzjus ETS aderiscono come “partecipanti fondatori” 17 soci: Acli, Airc, Anbima, Anpas, Anspi, Assifero, Auser, Consiglio nazionale dei dottori commercialisti, Consiglio nazionale del Notariato, Consorzio Ambito Territoriale sociale n.3,e-IUS,Fish, Fondazione Italia Sociale, Forum nazionale del Terzo settore, Italia non profit, Rete Misericordia e solidarietà, Unpli; e due soci come “partecipanti aderenti”: AIL e Poliedros.

L’assemblea dei soci ha provveduto altresì a confermare il Presidente Luigi Bobba (foto), il segretario generale Gabriele Sepio, il direttore scientifico Antonio Fici nonché a nominare, come prescrive la legge, il sindaco revisore nella persona di Matteo Pozzoli.

Il calendario dei prossimi appuntamenti si presenta particolarmente intenso e ricco di novità: a luglio, la pubblicazione dell’ e-book “Professione volontario”(scaricabile dal sito di Terzjus) che contiene il report di ricerca su 10 casi aziendali di”volontariato di competenza”; a settembre poi, sarà presentato il “Terzjus Report 2022”, il secondo Rapporto sullo stato e le prospettive del diritto del Terzo settore in Italia.

Per fine anno invece vedrà la luce il primo “European Terzjus Report” che analizzerà lo sviluppo della legislazione sul terzo settore nei diversi paesi della UE e nel diritto comunitario. In autunno è altresì previsto l’avvio del quarto ciclo dei “Quickinar di Terzjus”, brevi incontri formativi per illustrare questioni di attualità nonché la presentazione di una ricerca condotta per Unioncamere sulle “nuove” imprese sociali.

leggi l’articolo si Vita.it del 29 giugno 2022

Luigi BobbaTerzjus diventa Fondazione. L’assemblea dei soci ha confermato Presidente Luigi Bobba
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Terzjus si trasforma in Fondazione e annuncia per settembre la pubblicazione del “Terzjus Report 2022”

Dopo due anni di vita e di attività, Terzjus – l’osservatorio giuridico del terzo settore – si trasforma e, da associazione, prende la forma di Fondazione e presenterà la richiesta all’ufficio del RUNTS della Regione Lazio per essere iscritto alla sezione “Altri ETS“.

La compagine dei soci ha deliberato la trasformazione alla presenza del notaio Nicola Riccardelli al fine di consolidare la struttura e le attività già in essere ma soprattutto per meglio rispondere allo scopo sociale per cui Terzjus era nato: essere uno strumento di studio, ricerca, approfondimento e proposta sul nuovo diritto del terzo settore con una prevalente attenzione alla riforma che ha interessato il vasto campo delle organizzazioni associative, di volontariatoe fondazionali nonché al mondo delle imprese sociali e della filantropia.

Alla Fondazione Terzjus ETS aderiscono come “partecipanti fondatori” 17 soci: Acli, Airc, Anbima, Anpas, Anspi, Assifero, Auser, Consiglio nazionale dei dottori commercialisti, Consiglio nazionale del Notariato, Consorzio Ambito Territoriale sociale n.3, e-IUS, Fish, Fondazione Italia Sociale, Forum nazionale del Terzo settore, Italia non profit, Rete Misericordia e solidarietà, Unpli; e due soci come “partecipanti aderenti”: AILPoliedros.

L’assemblea dei soci ha provveduto altresì a confermare il Presidente Luigi Bobba, il segretario generale Gabriele Sepio, il direttore scientifico Antonio Fici nonché  a nominare, come prescrive la legge, il sindaco revisorenella persona di Matteo Pozzoli.

Il calendario dei prossimi appuntamenti si presenta particolarmente intenso e ricco di novità: a luglio, la pubblicazione dell’ e-book “Professione volontario”(scaricabile dal sito di Terzjus) che contiene il report di ricerca su 10 casi aziendali di “volontariato di competenza“; a settembre poi, sarà presentato il “Terzjus Report 2022“, il secondo Rapporto sullo stato e le prospettive del diritto del terzo settore in Italia.

Per fine anno invece vedrà la luce il primo “European Terzjus Report” che analizzerà lo sviluppo della legislazione sul terzo settore nei diversi paesi della UE e nel diritto comunitario. In autunno è altresì previsto l’avvio del quarto ciclo dei “Quickinar di Terzjus“, brevi incontri formativi per illustrare questioni di attualità nonché la presentazione di una ricerca condotta per Unioncamere sulle “nuove” imprese sociali.

[Sara Vinciguerra]

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Luigi Bobba relatore al webinar “Le nuove linee guida della raccolta fondi per gli Enti del Terzo Settore”

Le nuove linee guida della raccolta fondi per gli Enti del Terzo Settore. Tutte le novità e l’impatto sulle organizzazioni e sui fundraise

Promosso da: Assif. Granter, Italia non profit
Con la partecipazione di Terzjus

Qui per iscriversi al webinar gratuito, mercoledì 29 giugno ore 14:30

Il 13 giugno 2022 sono state emanate le Linee guida della raccolta fondi degli Enti del Terzo Settore. In questa tavola rotonda esperti di legislazione del non profit e di raccolta fondi introdurranno il documento nella sua completezza, e discuteranno dell’impatto sulla vita delle organizzazioni e sul lavoro dei fundraiser.
I relatori della tavola rotonda sono:

  • Luigi Bobba: Presidente di Terzjus, già Sottosegretario al Ministero del Lavoro con delega al Terzo Settore
  • Nicola Bedogni: Fundraiser e Presidente Associazione Italiana Fundraiser
  • Niccolò Contucci: Direttore Generale Fondazione AIRC
  • Carlo Mazzini: Esperto di legislazione e fiscalità degli enti non profit
  • Mara Moioli: Co-founder e COO di Italia non profit
Luigi BobbaLuigi Bobba relatore al webinar “Le nuove linee guida della raccolta fondi per gli Enti del Terzo Settore”
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Luigi Bobba, “Imprese sociali: la sfida del RUNTS”

Mentre gli uffici regionali del RUNTS, stanno verificando i dati relativi alle Aps e alle Odv trasmigrate dai registri regionali, continua la crescita delle domande per le nuove adesioni, giunte a 8.012 di cui 3.163 già accolte. Contestualmente si è determinata una seconda trasmigrazione: quella delle imprese sociali. Infocamere ha riversato nel  RUNTS i dati di 23.411 imprese sociali iscritte nella sezione speciale del Registro. Di queste più di 3.700 sono in stato di liquidazione o fallimento, ma, per la complessa procedura ministeriale di cancellazione, sono ancora presenti nel Registro delle imprese. Grazie alla iniziativa di Unioncamere in collaborazione con Terzjus, si è avviata un’analisi desk delle “nuove” imprese sociali, ovvero sia di quelle che si sono costituite dopo il 20 luglio 2017 (data di entrata in vigore del dlgs n.112), sia di quelle che, pur essendo nate precedentemente, hanno chiesto il riconoscimento della qualifica di impresa sociale ai sensi della nuova normativa.

È emerso un quadro che rivela non poche novità. Innanzitutto lo stock di imprese sociali attive e inattive presenti nel Registro prima dell’avvio della riforma era pari a 16.252, di cui il 97,1% costituite nella forma di cooperative sociali. Un dato non inatteso in quanto era chiaro al legislatore che la qualifica di impresa sociale era fino ad allora quasi esclusivamente assunta dalle cooperative sociali. Se si considera invece il flusso dei  nuovi soggetti iscritti nella sezione speciale del Registro dal 20 luglio 2017 a fine 2021, si trovano 3.435 imprese; di queste, il 75,3% sono cooperative sociali. Dunque negli anni post riforma, le altre forme giuridiche – societarie e non – con le quali si può accedere alla qualifica di impresa sociale hanno conosciuto un incremento di un certo rilievo rispetto al periodo precedente. Il fenomeno è ancora più evidente se si esamina il trend dal luglio 2017 alla fine del 2021. Ebbene, di anno in anno, la composizione dell’universo delle imprese sociali è andata sempre più mutando con progressivi incrementi sia delle srl e società di capitali (passate dall’1,9% del 2017 al 24,3% delle iscrizioni del 2021), come anche delle forme giuridiche non societarie (dallo 0,8 del 2017 al 5,8% del 2021). Con il 2021, il rapporto delle nuove iscritte tra cooperative sociali (65,3%) e le altre forme di impresa sociale (34,7%) è mutato in modo palpabile.

È pur vero che i numeri assoluti sono ancora di entità modesta, ma anche i primi mesi del 2022 confermano la tendenza e anzi la rafforzano. Questi dati sembrano rispondere all’intento del legislatore di consentire ad altri soggetti di assumere lo status di impresa sociale. E tutto ciò nonostante le due norme fiscali di maggior favore, previste proprio per incentivare la nascita di start-up sociali, non siano ancora entrate in vigore. Ovvero la detrazione/deduzione del 30% sul capitale investito nella nuova impresa e l’azzeramento dell’aliquota fiscale sugli utili interamente reinvestiti. In attesa che il Governo ponga fine ad un ormai ingiustificato ritardo nell’inviare alla Commissione Europea queste due norme (come pure anche quelle sui regimi fiscali degli ETS), vi sono altre opportunità presenti sia nel dlgs 112/2017, sia anche in alcune recenti modifiche legislative che potrebbero fare da volano allo sviluppo di questa originale forma di impresa. Mi riferisco da un lato alla possibilità di coinvolgere nella compagine sociale soggetti profit o soggetti pubblici purché non detengano il controllo dell’impresa stessa. Dall’altro, alla creazione di un ramo di impresa da parte degli Enti ecclesiastici in particolare nel campo educativo e formativo, grazie al chiarimento intervenuto con la modifica contenuta nella l.108/2021. Infine, al decollo del social lending, ora del tutto operativo (prima serviva un decreto del MEF mai arrivato), che potrebbe favorire la raccolta di risparmio da privati per prestiti ad imprese sociali.

Nel frattempo, sempre per iniziativa di Unioncamere, Terzjus in collaborazione con Italia non profit, sta realizzando un’indagine esplorativa su circa 200 nuove imprese sociali per studiarne i caratteri e verificare se presentano effettive novità rispetto alle quelle pre riforma. Infine, per iniziativa del prof. Antonio Fici, insieme con l’Università di Tor Vergata, si sta procedendo alla traduzione e al commento in inglese delle nuova normativa sulle imprese sociali, nell’intento – come era accaduto per le coop sociali – di esportarne i caratteri più innovativi in ambito comunitario.

pubblicato su «Corriere Buone Notizie» di martedì 14 giugno 2022

Luigi BobbaLuigi Bobba, “Imprese sociali: la sfida del RUNTS”
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